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Verissimo 2020/2021

Daria Bignardi condusse la prima edizione del Grande Fratello, oggi fa una rivelazione inaspettata

Da chi ha aperto le danze, conducendo la prima edizione del Grande Fratello, forse ci si potrebbe aspettare che sia una fan sfegatata del reality. Ma non è così. Daria Bignardi, infatti, ha rivelato in un’intervista rilasciata a Verissimo, di non seguire più il reality. Non la pensa allo stesso modo la figlia Emilia.
A cura di Daniela Seclì
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Daria Bignardi è tra gli ospiti della puntata di Verissimo in onda sabato 28 novembre. La conduttrice e scrittrice si è raccontata nel salotto di Silvia Toffanin, spaziando dal suo passato a Mediaset al rapporto con sua madre. Ha svelato anche che nel tempo libero ama immergersi nella natura, guardare il cielo, leggere e trascorrere il tempo con i suoi figli. Poi ha detto la sua sul Grande Fratello Vip.

Daria Bignardi commenta Il Grande Fratello Vip 2020

Daria Bignardi è stata al timone della prima edizione del Grande Fratello andata in onda nel 2000. L'inviato, ricordiamo, era un giovanissimo Marco Liorni. A Silvia Toffanin, ha confidato di non guardare più il reality. Sua figlia, invece, non si perderebbe una puntata dell'edizione del Grande Fratello Vip attualmente in onda. Bignardi ha ricordato anche il suo passato a Mediaset:

“Purtroppo negli anni non ho più rivisto il ‘Grande Fratello’, ma mia figlia Emilia, che è molto esigente, sta seguendo appassionatamente questa edizione del ‘Gf Vip’, quindi se piace a lei vuol dire che è divertente. Ho lavorato a Mediaset per 10 anni e ho molti bei ricordi qui. Mi ricordo che mentre conducevo un programma dal titolo ‘Corto Circuito’ ero incinta di mio figlio Ludovico”.

Il rapporto con sua madre e l'ansia che le ha trasmesso

Daria Bignardi, infine, ha parlato del rapporto con la sua famiglia d'origine. In particolare, ha fatto riferimento a sua madre e a come la sua personalità ansiosa, abbia influito sulla sua vita e anche – indirettamente – sul modo in cui ha deciso di educare i suoi figli: “Adoravo mia mamma. Con la sua ansia ossessiva mi ha rovinato e salvato allo stesso tempo la vita. Alle 9:00 esatte di ogni mattina, lei è sempre riuscita a chiamarmi, ovunque io fossi, anche a Sarajevo durante la guerra. Io ho ereditato la sua ansia, ma ho provato a salvare i miei figli trasformandola in altro, mettendola nel lavoro e nella mia creatività”.

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