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Crisi umanitarie? No grazie, i tg scelgono la storia del gatto obeso

Uno studio dell’Osservatorio di Pavia presentato da Medici senza frontiere, dimostra che l’attenzione dei tg italiani per le crisi umanitarie è calata negli ultimi anni. Penalizzato anche il gossip, ad avere la meglio sono curiosità e notizie di costume: il gatto obeso fa scuola.
A cura di Andrea Parrella
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Il rapporto tra l'informazione, i media e i mezzi di comunicazione, rispetto a ciò che possa o debba realmente interessare gli utenti, è ben noto assomigli ad un circolo vizioso, un turbine nel quale è complicato riuscire ad individuare un punto d'origine, da dove parta la dinamica. Così complicato da alimentare con sempre maggiore convinzione il sospetto lecito che l'informazione cosiddetta mainstream dia in pasto agli utenti ciò che vuole gli utenti mangino, non ciò di cui avrebbero davvero bisogno. Ad avvalorare questa logica sono i dati elaborati negli ultimi sei anni, riguardanti i tg italiani, dall'Osservatorio di Pavia e presentati oggi a Roma da Medici senza frontiere (Msf), in occasione dell'incontro intitolato "Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2012, 9° Rapporto di Msf", patrocinato dalla Federazione Nazionale della stampa italiana (Fnsi).

Le crisi umanitarie passate di moda – I dati che risultano sono allarmanti e lasciano interdetti:  le notizie sulle crisi umanitarie all'interno dei tg italiani, notoriamente trascurate, sono ancor di più diminuite nell'ultimo anno, praticamente dimezzate: se nel 2011 rappresentavano il 10% del totale delle news, nel 2012 sono piombate al 4%. A giustificare questo calo di attenzione, dice lo studio, contribuirebbero molti fattori, primo fra tutti la mancanza di un vero dramma internazionale che muova i cuori. Si ricorda come, all'inizio degli anni '90, crisi di questo tipo, in particolare riguardanti le difficoltà dei paesi del terzo mondo, divennero quasi un elemento di tendenza, a difesa del quale le politiche di sinistra orientarono il proprio obiettivo principale, dopo aver perso la "valvola di sfogo"  mediatica del rapporto coi paesi comunisti. Oggi non è più così perché le cause da appoggiare sono paradossalmente cambiate, la crisi economica mondiale, le difficoltà interne hanno permesso di oscurare o meglio marginalizzare i problemi esterni.

Il gatto obeso e la storia del serpente Betty – Oscurate sono state anche le notizie di gossip, questo dice la stima, categoria che sino a qualche anno la faceva da padrone come elemento riempitivo dal punto di vista tempistico in qualsiasi tg. Ad essere ancora in voga, autentico evergreen, è la notizia di costume, la curiosità, che effettivamente, a ben rifletterci, non ha elementi che possano metterla in crisi:  la pagina di curiosità e costume, seppure in diminuzione, occupa il 6% del totale delle notizie. Tra meteo, fine del mondo ed altri tormentoni intramontabili di questo tipo, alcune svettano su tutte secondo lo studio portato a termine:  il gatto obeso, la storia del serpente Betty e la scimmia disabile ricevono più attenzione (70 notizie in un anno) rispetto alle news sulla malnutrizione (11), sull'Hiv (7 notizie) e sulle malattie tropicali (0).

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