Coronavirus, Heather Parisi nega nuova quarantena a Hong Kong: “Non c’è stata neanche la prima”
Le dichiarazioni di Heather Parisi a "Un giorno da pecora" faranno certamente discutere. Solo il 27 marzo, sono stati accertati 65 nuovi casi nel territorio autonomo del sudest della Cina, un vero e proprio picco record al punto da spingere le autorità a una nuova quarantena. Che però Heather Parisi nega, o comunque minimizza: “Ho letto notizie inesatte, forse non si conosce la reale situazione. Ho letto di una riapertura di uffici, negozi e fabbriche, che in realtà nemmeno ci sono. Ma la cosa più clamorosa è che si è parlato di una seconda quarantena: qui a Hong Kong non c'era stata nemmeno la prima quarantena, non siamo mai stati costretti a stare a casa, la scelta è stata esclusivamente volontaria”.
Le parole di Heather Parisi a Un giorno da pecora
Sono queste le parole di Heather Parisi a Rai Radio1. Ospite di "Un giorno da pecora", la trasmissione del pomeriggio condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, la ballerina e soubrette parla di come sta vivendo queste giornate nella sua Hong Kong:
Qui ad Hong Kong attualmente ci sono circa 700 casi e 4 morti. Molti confondono la nostra situazione con quella della Cina ma sono totalmente diverse. Le scuole, i teatri e i cinema sono chiusi dal 24 gennaio. Però i negozi, i ristoranti e gli uffici non sono mai stati chiusi, è stato solo chiesto se si voleva lavorare da casa, su base volontaria. In questi giorni sono chiuse le saune, i centri sportivi, i parchi giochi, i karaoke, i bar e i pub.
Le misure di Hong Kong viste da Heather Parisi
La soubrette commenta la notizia dei "casi di ritorno" a Hong Kong, causati da persone che arrivano da fuori: "Da circa un mese chi arriva a Hong Kong dall'estero viene messo in quarantena con un braccialetto che segnala alla polizia se si esce di casa. E credetemi: ci sono stati molti arresti perché la gente esce di casa e va a bere e a fare feste". Per la Parisi, comunque, nessun problema a restare in casa: “Io adoro stare in casa. Pensate che dopo aver fatto ‘Fantastico 4', mi chiusi in casa per quattro mesi, perché avevo bisogno di recuperare dopo un programma così impegnativo”.