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Confalonieri attacca la Rai: “Svende i propri spot, fa dumping”. Risponde Salini: “Accuse non vere”

Il presidente di Mediaset lancia una dura invettiva contro l’azienda di servizio pubblico televisivo, accusando sostanzialmente la Rai di vendere la propria pubblicità a prezzi al di sotto dei criteri di mercato, sfociando nella scorretta pratica del dumping. L’amministratore delegato Salini smentisce categoricamente: “Non c’è nessuna pratica di dumping”.
A cura di Andrea Parrella
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Fedele Confalonieri lancia un pesante attacco alla Rai, accusando l'azienda del servizio pubblico di vendere gli spazi pubblicitari a prezzo di saldo, alterando sostanzialmente le dinamiche concorrenziali. Una pratica che il presidente di Mediaset nona ha faticato a definire dumping, intervenendo al convegno del Garante per le Comunicazioni (AgCom) a Roma.

Non si può vendere la propria merce, buttarla alla disperata facendo sconti fino al 90-95 per cento quando si ha anche il canone in bolletta che impedisce, dunque, l'evasione. Per abbassare un prezzo ci vogliono cinque minuti, ma per recuperarlo ci vuole la fatica di Sisifo.

Il presidente di Mediaset ha quindi aggiunto: "La pubblicità è contingentata, con questo comportamento la Rai butta via la merce. Ecco perché faccio appello all'arbitro. Fatevi aiutare dalla Var se ritenete, ma intervenite". L'appello di Fedele Confalonieri è indirizzato proprio ai suoi interlocutori dell'AgCom, ai quali chiede un intervento affinché la situazione, che lui ritiene sostanzialmente illegittima, possa essere regolamentata dall'arbitro, che è proprio l'ente a garanzia delle telecomunicazioni.

L'ad Rai Fabrizio Salini smentisce Confalonieri

La risposta a Confalonieri arriva, pubblicamente, da parte di Fabrizio Salini, neo amministratore delegato della Rai, che ha preso il posto del predecessore Mario Orfeo la scorsa estate. La sua è una smentita categorica: "Le accuse di Mediaset non sono vere. La Rai non fa dumping". L'amministratore delegato respinge le accuse del presidente della concorrente diretta ricordando i vincoli ai quali è sottoposta l'offerta pubblicitaria della Rai, vale a dire un tetto massimo, il divieto di pubblicità per alcune delle reti e anche delle restrizioni di tipo etico: "Non facciamo inoltre pubblicità al betting, il comparto delle scommesse. Anzi, promuoviamo campagne di sensibilizzazione. In Rai non c'è nessuna pratica di dumping".

Che cos'è il dumping?

Quando si parla di dumping si fa riferimento, in linea generale, alla pratica di vendita all’estero di una merce a prezzi inferiori a quelli praticati sul mercato interno, da parte di soggetti che godono di una situazioni tendenzialmente monopolistica, e che – come riporta la Treccani – "godono di una protezione doganale tale da garantirli contro il pericolo che la merce rifluisca dall’estero a prezzi inferiori a quelli praticati sul mercato nazionale". Dinamica, quella descritta, che non pare essere del tutto assimilabile alla fattispecie che Confalonieri contesta alla Rai, soprattutto per quel che riguarda la vendita di beni all'estero.

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