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Concerto di Capodanno 2018 sulle reti Rai, Riccardo Muti dirige la Filarmonica di Vienna

Lo storico appuntamento che si conclude con la marcia di Radetzky andrà in onda in differita su Rai2, ad ora di pranzo. A partire dalle 12.20, invece, Rai1 trasmetterà in diretta il concerto da La Fenice di Venezia, diretto dal maestro Myung Whung Chung.
A cura di Andrea Parrella
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Se c'è una cosa che caratterizza il primo dell'anno nella cultura di massa ed accomuna le tradizioni di molti popoli, quello è il concerto di musica classica di Capodanno alla Filarmonica di Vienna. A dirigere l'abituale appuntamento nel 2018 sarà il maestro Riccardo Muti, che segnerà dunque il risveglio di molti e accompagnerà i presenti e i telespettatori fino alla oramai tradizionale Marcia di Radetsky, con un programma che contemplerà brani di Johann Strauss e Franz Von Suppé, eseguiti, naturalmente, dall'Orchestra Filarmonica della capitale austriaca.

Il concerto di Capodanno di Vienna su Rai2

Il concerto di Capodanno andrà in onda su Rai2 a partire dalle 13.40 del 1 gennaio. L’annuncio della direzione di Riccardo Muti era stato fatto a termine del concerto 2017, diretto da Gustavo Dudamel. È la quinta volta che il maestro sale sul palco del Musikverein per il tradizionale concerto del primo giorno dell'anno. In questo modo, Muti diventa così uno dei veterani del Neujahrskonzert, raggiungendo nella classifica con Zubin Mehta, mentre Lorin Maazel resta irraggiungibile con undici apparizioni.

La storia del Concerto di Capodanno di Vienna

Il Concerto di Capodanno di Vienna si tiene dal 1939 nella sala dorata del Musikverein di Vienna. Il programma, suddiviso in due parti e, tradizionalmente, viene concluso con l'esecuzione di tre brani fuori programma, di cui l'ultimo è la Marcia di Radetsky di Johann Strauss padre, durante la quale il pubblico in sala batte le mani, seguendo il tempo scandito dal direttore. Si tratta di uno degli eventi televisivi più seguiti al mondo e si stime che ogni anno venga visto da circa 1 miliardo di persone. Trasmesso in decine di paesi (nel 2010 sono stati 70), è tra i programmi trasmessi in Eurovisione e dal 1985 è trasmesso anche dalla televisione pubblica americana. In Italia, dal 2004, il Concerto di Capodanno è trasmesso in differita, all'orario di pranzo, per non accavallarsi con la messa in onda su Rai1 del Concerto di Capodanno dal Gran Teatro La Fenice di Venezia.

Il concerto da La Fenice di Venezia su Rai1

Da diversi anni anche l'Italia ha un suo appuntamento abituale con la musica classica nel primo giorno dell'anno. Rai1, a partire dalle 12.20, trasmetterà in diretta il concerto di Capodanno dal Gran Teatro la Fenice di Venezia, diretto dal maestro Myung Whung Chung con in scaletta musiche di Bizet, Verdi, Offenbach, Puccini, Ponchielli, Rossini. L'appuntamento è oramai tradizione dopo la ricostruzione del teatro, che subì un grave incendio nel 1996.

Il dualismo tra Vienna e Venezia

Dal 1959 il concerto di Capodanno di Vienna viene trasmesso in diretta sulle reti Rai, educando gli italiani al tradizionale risveglio con le musiche di Strauss nella mattina del 1 gennaio e collezionando ascolti in linea con la caratura mondiale di un evento che si stima sia visto da circa un miliardo di persone in tutto il mondo.

Poi il 1 gennaio del 2004, in seguito alla ricostruzione del Gran Teatro La Fenice dopo l'incendio del 1996, si dà vita a un evento straordinario per la celebrazione della rinascita del teatro veneziano. Da allora il concerto di Venezia viene trasmesso in diretta sulla prima rete del servizio pubblico, a scapito proprio dell'evento viennese, spostato su Rai2 e in differita, nonostante la caratura internazionale del concerto. I numeri toccati dall'evento viennese, che nel 2000 era riuscito a raggiungere picchi di 6.5 milioni di telespettatori e uno share del 40.1 %, sono calati progressivamente, anno dopo anno, in seguito allo spostamento sulla seconda rete, assumendo un'entità ben più modesta. Fatto che ha generato, allora, non poche polemiche, vista la risposta italiana sostanzialmente protezionistica con un evento che, pur avendo un forte valore simbolico, per ovvie ragioni non può avere la stessa storia pluridecennale dell'omologo austriaco.

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