Con l’immersione nella città di Baia in “Meraviglie”, Alberto Angela entra nella storia della tv
Il nuovo ciclo di puntate di "Meraviglie – La penisola dei tesori" è partito dal rinascimento di Mantova, dalla fiaba barocca di Piazza Navona a Roma e dall'incanto di Amalfi e dalla città sommersa di Baia. Il filo conduttore è l'uomo delle meraviglie, il divulgatore scientifico che non ha eguali, se non suo padre Piero, Alberto Angela. È sempre una riconferma. È lui il tesoro, il patrimonio della televisione del nostro Paese. Inalterato lo stile del racconto, impreziosito ancora una volta dalla partecipazioni di personaggi noti e attori che interpretano i protagonisti dei luoghi presentati. Un valore aggiunto per il nuovo ciclo di puntate è la voce narrante di Francesco Pannofino, che aveva già lavorato con Alberto Angela per "Le Meraviglie d'Italia".
Di certo, l'operazione inedita è quella di vedere Alberto Angela in versione "sommozzatore". Al pari di quanto fatto da suo padre Piero con i viaggi "virtuali" dalla preistoria fino al corpo umano, Alberto Angela questa volta in carne e ossa esplora con i telespettatori il parco sommerso di Baia. Le immagini del divulgatore che tra le acque torbide mostra le meraviglie del tesoro sommerso sono destinate a entrare nella storia. Mai nessun conduttore si era spinto oltre nella prima serata di Rai1. È un lavoro da canale specializzato, un'opera da National Geographic per intenderci. "Un lungo viaggio nella nebbia del tempo, sembra quasi di attraversare un sogno" ci racconta fuori campo Alberto Angela mentre le immagini ci mostrano ambienti di una città romana sommersa a causa dalle acque a causa del bradisismo.
Le sensazioni che ci restituiscono le immagini valgono dieci anni di canone. Peccato solo che la parte più interessante e innovativa sia stata messa in scaletta solo alla fine, abbondantemente oltre le 23.