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Commentatore Tv per DAZN e dirigente del Milan, Paolo Maldini manterrà entrambi i ruoli?

L’entusiasmo per il ritorno in rossonero di Paolo Maldini non nasconde le perplessità sul possibile conflitto con il suo ruolo di commentatore tv della serie A per la neonata piattaforma streaming. Al netto della sua onestà intellettuale, siamo sicuri che la sua presenza non rischi di diventare un punto debole per DAZN?
A cura di Andrea Parrella
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Negli ultimi giorni i tifosi del Milan hanno festeggiato il ritorno di Paolo Maldini in società, con il ruolo di direttore strategico del club. Una notizia che deve avere fatto benissimo all'ambiente, sia per la reputazione e l'autorevolezza indiscusse del personaggio a livello nazionale nazionale e internazionale, sia per il ricordo che lo storico capitano rossonero è capace di suscitare nei tifosi rossoneri, simbolo dell'era dei grandi successi del club.

Ma il ritorno nel calcio di Paolo Maldini, per la verità, era stato già anticipato dal suo approdo a DAZN, la nuova piattaforma streaming che dividerà con Sky i diritti di trasmissione delle partite di Serie A per i prossimi tre anni. Testimonial della prima ora con Diletta Leotta, Maldini è stato presentato nella squadra di commentatori insieme ad altri grandi del calcio come Luis Figo, Shevchenko, Francesco Guidolin e tante voci che commenteranno i prossimi campionati. L'ingaggio di Maldini a DAZN sembrava aver spento le voci di un suo ritorno al Milan, che è tuttavia è arrivato in seguito ad una insistenza pressante della nuova proprietà.

C'è un problema di incompatibilità?

La domanda è sorta spontanea a molti: Maldini manterrà ugualmente il doppio ruolo di commentatore e dirigente? Non vi è una qualche forma di incompatibilità tra questi due impegni? La risposta potrebbe essere sottintesa in un tweet pubblicato dall'account ufficiale di DAZN nel giorno della nomina di Maldini come dirigente del Milan, che non contiene alcun accenno alla possibilità di un passo indietro dell'ex capitano del Milan dal suo ruolo di commentatore.

Dal punto di vista formale non c'è alcuna incompatibilità tra i due ruoli, l'incarico di Maldini nel Milan sarà qualcosa di molto vicino a quello di un uomo immagine e tutto quanto riguardi decisioni tecniche e contrattuali dovrebbe spettare unicamente a Leonardo.

Eppure, per quanto l'onestà intellettuale di Paolo Maldini non sia in discussione, riesce difficile credere che agli occhi di molti appassionati di calcio il neo dirigente milanista possa essere totalmente privo di condizionamenti, in un senso o nell'altro, nel parlare in televisione (pardon, su internet) delle prestazioni della squadra allenata da Gennaro Gattuso, così come delle concorrenti. DAZN e Maldini potrebbero decidere insieme di evitare che l'ex calciatore si trovi a commentare proprio i match dei rossoneri, ma siamo certi dell'efficacia di una misura di questo tipo? La sua presenza non corre il rischio di assumere le connotazioni di una potenziale debolezza anziché il punto di forza che doveva rappresentare inizialmente?

Il caso di Pirlo, diviso tra Sky e la Nazionale di Mancini

La vicenda di Maldini, d'altronde, è molto simile a quanto accaduto con Andrea Pirlo nelle ultime settimane. L'ex centrocampista di Milan, Juventus e della Nazionale azzurra è stato presentato a luglio come componente della squadra di Sky per la stagione che sta iniziando e questo accordo pare possa aver provocato l'interruzione della trattative per un suo ruolo nello staff di Roberto Mancini, cittì della nazionale di calcio.

Tuttavia, al momento la scelta della piattaforma di Perform sembra chiara e non ci sono segnali di passi indietro da parte di Paolo Maldini. A meno di una settimana dall'inizio del campionato di Serie A, che partirà il 18 agosto, sembra difficile pensare a stravolgimenti dell'ultima ora.

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