580 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Claudia Galanti e la morte di Indila: “Ricordo che era fredda, Arnaud Mimran la scaldò e la baciai”

Ospite del programma ‘Rivelo’, condotto da Lorella Boccia, Claudia Galanti è tornata a parlare del tragico giorno della morte di Indila. Ricorda che, davanti al corpicino esanime della bimba, le mancò il coraggio di baciarla e toccarla. Arnaud Mimram scaldò le guance di Indila con le mani e fece in modo che Claudia le desse l’ultimo bacio.
A cura di Daniela Seclì
580 CONDIVISIONI
Immagine

Claudia Galanti è stata ospite della trasmissione ‘Rivelo' condotta da Lorella Boccia. La showgirl è tornata con la mente al momento più doloroso della sua vita. Il 3 dicembre 2014, infatti, ha perso la sua bambina. La piccola Indila è morta a soli 9 mesi. Una ferita aperta che non si rimarginerà mai: "La penso, in casa mia ci sono sue foto ovunque, cerco di trovarla in ogni bambina che vedo per strada, la immagino bellissima e grande. Voglio che i miei figli non si dimentichino che hanno avuto una sorellina. All’ultimo compleanno ho fatto la torta. Ma ora non voglio più creare traumi nei bambini. A volte mi do delle colpe che non ho nemmeno".

Il terribile giorno della tragedia

Claudia Galanti ha ricordato come ha appreso la notizia che la figlia non c'era più. Era in un aeroporto quando la sorella di Arnaud Mimran l'ha chiamata comunicandole la tragedia in modo secco. Poi lo shock alla vista del corpicino della sua piccola senza vita:

"Ho ricevuto una telefonata dalla sorella di Arnaud all’aeroporto. Mi dice che era morta e che dovevo tornare a Parigi immediatamente. Con lei abbiamo chiarito, ma come si può telefonare a una madre e dire: ‘Tua figlia è morta’. Avrei preferito altri modi perché è successo un bordello all’aereoporto. Ho rischiato di perdere anche il funerale della mia bambina. Ho rotto tutto e la security mi aveva persino legata. Ero con due amiche e grazie al pilota che ha accettato di farmi salire sull’aereo ho potuto prendere il volo. Ero completamente legata perché pensavano che avrei fatto cadere l’aereo e non avevano tutti i torti. L’immagine che non dimentico è che non riuscivo a toccarla. Non volevo darle un bacio. Era fredda, allora Arnaud cercava di scaldarla con le mani perché voleva le dessi un ultimo bacio e lo ringrazio per avermi dato questa opportunità".

Il rimpianto per l'autopsia negata

Claudia Galanti ha dichiarato di avere un senso di colpa legato alla morte di Indila. Rifiutò di fare eseguire l'autopsia sul corpo della bambina. Oggi, invece, vorrebbe tanto averla fatta: "Indila è venuta a mancare nella settimana che doveva averla il padre, che invece è partito a Dubai con la sua compagna e gli altri due figli miei. Ha lasciato lei a casa con la tata. La sera in cui è morta, Arnaud era rientrato a Parigi. Dicono che è morta per un’infezione batterica del sangue. Mi hanno chiesto di fare l’autopsia e ho detto di no. Adesso mi chiedo perché non l’ho fatto, in quel momento non volevo associare quell’immagine che in genere vedevo in serie come CSI alla mia bambina".

L'amore con Arnaud Mimram e la fuga da Gianluca Vacchi

Claudia Galanti, infine, ha parlato della lunga relazione con Arnaud Mimram terminata nel 2014. Inoltre ha svelato di essere stata sentimentalmente legata a Gianluca Vacchi. Stava proprio chiudendo la loro relazione quando incontrò quello che poi è diventato il padre dei suoi figli:

"Io e Arnaud ci siamo incontrati a Parigi, la città dell’amore. C’è subito stata una passione e un amore sfrenato. Mi ero trasferita a Parigi per amore. Stavo scappando dall’Italia per un uomo, poi ho scoperto che non era amore. Questo amore era Gianluca Vacchi. Sono partita e ho detto: ‘Basta Italia'. Con Anraud ho scoperto la serenità, ma nel 2014 abbiamo iniziato a litigare perché ci sono stati troppi ostacoli e la perdita di Indila Carolina. Con lui volevo cambiare il ciclo della mia vita, volevo avere una famiglia gigante. Ora invece per colpa sua ho dei problemi giudiziari, per esempio non posso entrare in America. Arnaud aveva dei problemi al casino, problemi di gioco e ha coinvolto anche me. Il direttore del casino ha trovato il modo di farlo giocare anche quando raggiungeva il suo tetto. Ora che è stato sequestrato tutto, Arnaud non può pagare. Sono sotto processo. Rischio pignoramenti e sequestri nonostante la colpa non sia mia".

580 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views