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Ciro Esposito oggi, il Raffaele Aiello di “Io speriamo che me la cavo” dal cinema a “Gomorra”

Ciro Esposito interpretava lo scugnizzo riportato sulla retta via dal maestro Sperelli in “Io speriamo che me la cavo”. La carriera artistica dell’attore non si è mai fermata e tra cinema, teatro e soprattutto tv, il percorso continua ad andare avanti tutt’oggi, a quasi 35 anni. Nel 2019 entra a far parte del cast di “Gomorra – La Serie”, nella quarta stagione del prodotto Sky nato dal romanzo di Roberto Saviano.
A cura di Andrea Parrella
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Io speriamo che me la cavo è un film del 1992 ancora in grado, tutt'oggi, di smuovere grande interesse, ricordi e simpatia negli spettatori. Per questo motivo proseguiamo il nostro percorso alla ricerca di informazioni utili e dati biografici per capire chi siano diventati, dopo essere cresciuti, tutti i bambini protagonisti del film di Lina Wertmuller con protagonista Paolo Villaggio, che più di vent'anni riusciva ad incastrare in un'opera filmica le contraddizioni, ma anche la specialità, del popolo napoletano. Dopo Adriano Pantaleo, lo spassoso Vincenzino, ci occupiamo di Raffaele Aiello, anche lui tra i personaggi più significativi della malinconica storia pregna di speranza quale era il film tratto dal libro di Marcello Dell'Orta: ragazzino "cresciuto" con atteggiamenti da bullo, assenteista e già inidirizzato sulla cattiva strada, al quale il maestro Spinelli riesce a trasmettere nuova linfa vitale, attirandolo verso la possibilità che quella vita non sia la sola percorribile.

Nel ruolo dello scugnizzo di Corzano coi capelli gelatinati, l'orecchino e il codino, c'era Ciro Esposito, classe 1981, uno degli attori pertenopei più noti della sua generazione. Alcune scene del film di cui era protagonista restano impresse, dalla lite del primo incontro con Spinelli, quando affronta il maestro in maniera altezzosa e finisce per prendersi uno schiaffo, fino al finale, mentre il personaggio interpretato da Paolo Villaggio sta partendo in treno per tornare a Genova e Aiello segue il corse dei binari cn il suo motorino salutandolo da lontano.

La carriera artistica di Ciro Esposito inizia a circa 6 anni, quando mostra una forte propensione alla recitazione e prende parte ad alcune messe in scena, soprattutto su testi di Eduardo Scarpetta. Il successo che arriva nel '92 con Io speriamo che me la cavo, che diventa una specie di tesoretto di visibilità, amministrato dall'attore negli anni successivi, prendendo parte a film impegnati e con registi di gran valore, dai fratelli Taviani ("Fiorile" del 1993) a Renzo Martinelli ("Sarahsarà" nel 1995 e "Porzus" nel 1997) fino alla collaborazione con Mario Martone in "Teatro di guerra" del 1998. Ma allo stesso tempo arricchisce il suo percorso con partecipazioni a diverse fiction e prodotti televisivi, da "Amico mio" diretto da Paolo Poeti nel (1993) a "Uno di noi", regia di Fabrizio Costa del 1996 , "Don Milani – Il priore di Barbiana", regia di Andrea Frazzi e Antonio Frazzi (1997) e "Lui e lei", regia di Luciano Manuzzi – serie TV, tra il '98 e il '99. L'ultimo ruolo prima del 2000 è in "Un prete tra noi 2", regia di Lodovico Gasparini.

Gli anni 2000, cinepanettoni e ancora Wertmuller

Il rapporto tra Ciro Esposito e il cinema si fa più sporadico nei primi anni 2000, ma al contempo si infittisce la trama con la tv, dove prende parte a decine di titoli in Rai, tra cui spiccano la partecipazione a titoli famosi al grande pubblico come "Don Matteo 4", "La squadra" e "Un posto al sole" nella versione estiva. Ha un ruolo anche nella miniserie "Il Grande Torino" del 2005 fino a tornare a collaborare con Lina Wertmuller nel film per la tv "Mannaggia alla miseria". Sul grande schermo partecipa ai primi due cinepanettoni del nuovo millennio "Vacanze di Natale 2000" e "E adesso sesso", tutti e deue firmati da Carlo Vanzina, passando per la versione cinematografica de "Il grande Torino" e "Sodoma – L'altra faccia di Gomorra", l'ultimo film cui ha preso parte, nel 2014. Nel 2019 arriva la partecipazione a "Gomorra – La Serie", nella quarta stagione del prodotto Sky ispirato al romanzo di Roberto Saviano.

La carriera teatrale

Come ogni attore, Ciro Esposito, pur lavorando in tv e al cinema non ha abbandonato il palcoscenico teatrale. Sono molti i progetti ai quali ha preso parte nel corso degli anni. Si tratti di progetti nati nel territorio napoletano e che di recente hanno preso vita in uno spazio come il Nuovo Teatro Sanità, teatro aperto negli ultimi anni in uno dei quartieri più difficili della città partenopea. Mario Gelardi, che del teatro è il direttore, ha curato la regia di alcuni spettacoli recenti cui ha preso parte l'attore, da "Hotel Splendid" a "Do not disturb". Nel 2015, inoltre, insieme a Cristina Dell'Anna ha recitato nello spettacolo "La Cosa", una commedia andata in scena al Teatro Bolivar di Napoli.

La vita privata di Ciro Esposito

Le esigenze artistiche hanno probabilmente costretto Ciro Esposito ad allontanarsi da Napoli, la sua città natale. L'attore vive attualmente a Roma insieme alla compagna Luana Bisaccia, che è a sua volta nipote del cantante napoletano Gigi D'Alessio. I due hanno un bambino, Ian, nato da poco meno di un anno.

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