Cicciolina e il rapimento di suo figlio: “L’ho fatto perché non avevo alternative”
Ilona Staller è tornata a raccontare a Barbara D'Urso quanto aveva già narrato, in esclusiva, a Maurizio Costanzo qualche settimana fa, quando aveva rivelato per la prima volta di aver organizzato il rapimento di suo figlio Ludwig, portato in America illegalmente da suo padre anni fa. Si tratta di Jeff Koons, il noto scultore americano che anni fa aveva sposato, prima di una separazione sopraggiunta dopo non troppo tempo. "Tante cose avrei fatto, tante forse no", così comincia l'intervista di Cicciolina, che pota in studio suo figlio: "Ho dato fiducia a delle persone che non l'avrebbero meritata". Tra queste proprio il suo ex marito, che dopo la separazione portò in America il piccolo Ludwig senza alcun diritto di farlo, ma difendendosi con un potentissimo pool di avvocati.
è stato portato via in Italia illegalmente dal papà. Dopo mesi ho capito che non c'era alcuna possibilità di andarlo a riprendere, molti pensavano fossi comunista e c'era un pregiudizio. A quel punto, quando Ludwig non aveva che un anno e qualche mese, ho progettato il rapimento di mio figlio. Quando sono andata in America avevo una parrucca, ero mimetizzata. Ce l'ho fatta, però è stato molto difficile.
Oggi tutto va per il meglio, dopo alcuni problemi di droga per Ludwig che hanno preoccupato non poco sua madre e suo padre, oggi invece molto fiero di lui. Il ragazzo ha anche dichiarato, in merito alle controversie legali tra i suoi genitori: "E' brutto quando vedi entrambi i tuoi genitori che stanno perdendo soldi in avvocati e tu ti chiedi che senso abbia". Un mese fa Cicciolina aveva rivelato a Maurizio Costanzo la follia compiuta pur di riportare in Italia suo figlio:
Ho portato mio figlio Ludwig a Koons in Usa quando lui aveva un anno e poco più. Non avrei mai pensato che facesse il colpo di testa. Invece si è portato via Ludwig. Mi sono rivolta a uno studio legale americano e la cosa è durata 5 mesi. Poi ho capito che la mia causa era persa: per il giudice ero comunista solo perché ero ungherese ed ero una pornodiva. Così ho scelto un escamotage: ho rapito mio figlio e sono tornata in Italia. Se non facevo così non avrei rivisto mio figlio fino a quando non fosse diventato maggiorenne.