Chiusura Tgr Rai notturni, il Cda vota il 16 dicembre: “Costi alti e pochi benefici”
Da settimane la chiusura dell'edizione notturna dei Tg Regionali Rai provoca accese discussioni all'interno dell'azienda. Una decisione orientata a una razionalizzazione della spesa sulla quale l'amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, non ha mai mostrato segni di cedimento.
La lettera di Carlo Fuortes
Il pugno duro dell'ad è certificato da una lettera inviata nelle scorse ore alla commissione di Vigilanza Rai, in cui ha annunciato che la decisione definitiva sullo stop alle edizioni notturne del Tgr verrà presa dal CdA Rai il prossimo 16 dicembre:
Sulla soppressione dell’edizione notturna dei telegiornali regionali, la cui decisione definitiva sarà assunta dal Consiglio di Amministrazione con l’approvazione del Piano di Trasmissione della Testata giornalistica regionale, preme in primo luogo evidenziare le ragioni che portano a questa scelta. Essa è dovuta innanzitutto all’alto costo sostenuto dal servizio pubblico per la realizzazione delle edizioni in questione senza che ne derivi’no benefici e risultati in termini di ascolto tali da rendere utile e congruo l’impegno sostenuto, a differenza di quanto può avvenire ampliando e, con pochi sforzi, riconfigurando spazi informativi regionali di altre fasce orarie.
La protesta dei giornalista Rai
In caso di approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, la chiusura delle edizioni notturne delle edizioni regionali del Tg sarà attuativa dal prossimo 9 gennaio. Nelle scorse settimane sono state molte le contestazioni giunte all'indirizzo della governance e di Fuortes, in particolare da parte del sindacato dei giornalisti Rai, che si era espressa in merito con un duro comununicato:
Dal 9 gennaio avrete un pezzo di informazione regionale in meno. Verrà cancellata l'edizione notturna del telegiornale. Uno spazio informativo del nostro territorio scompare e non sarà sostituito da altri spazi di informazione locale. Una decisione inaccettabile, giustificata dall'azienda con gli ascolti bassi, ma che in realtà sono gli stessi di sempre, anzi la Tgr rappresenta, ad ogni appuntamento nel corso della giornata, il picco di share della rete, notte compresa. Lo stesso amministratore delegato che aveva definito la Tgr un presidio democratico sul territorio oggi sceglie di chiudere le sedi alle 20. Undici ore senza alcuna copertura territoriale, con ripercussioni sull'intera informazione nazionale. Per questo motivo le giornaliste e i giornalisti della Rai daranno avvio a forme di mobilitazione per difendere il diritto dei cittadini ad essere informati.