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Chi l’ha visto sul caso di Melania Rea: nuovi testimoni

Il programma di Rai 3 intervista una soldatessa e due uomini: la donna smentisce la presenza di un bordello nel Rav 235/o di Piceno, mentre l’allevatore e l’albergatore raccontano di un traffico intenso di auto e di un episodio molto concitato, rilevato nell’incontro tra una soldatessa e un collega a Villa Lempa (Teramo).
A cura di Marianna D Onghia
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melania rea

Dopo la puntata di Quarto Grado sull'omicidio Rea, anche Chi l'ha visto?, ieri sera, ha rivelato particolari importanti sull'omicidio della giovane donna, ritrovata nel Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo). L'ascolana, mamma della piccola Vittoria, sarebbe morta dopo una lunga agonia: attaccata al collo è stata trovata un siringa e sul corpo i segni di diverse coltellate.

La procura di Teramo non è ancora riuscita a chiarire il movente e la strada da seguire nelle indagini, perchè non gravano accuse precise su determinati personaggi della vita di Melania o ad essa, indirettamente, collegati:  passione, vendetta o la volontà di ucciderla perchè sapeva "qualcosa", sembrano essere le motivazioni sulle quali maggiormente ruota il lavoro degli investigatori. Anche Chi l'ha visto, da valida finestra sui fatti di cronaca quale è, ha cercato di dare il suo apporto al caso, raccogliendo importanti testimonianze.

Quella della soldatessa è, forse, la meno utile di tutte: il marito della Rea, Salvatore Parolisi, è un addestratore di soldatesse del 235/o Rav Piceno, temporaneamente in licenza per gravi problemi familiari. L'uomo avrebbe avuto relazioni extraconiugali con persone del suo ambiente e la ricerca su questa pista avrebbe ipotizzato un giro di prostituzione all'interno del suo Rav. La testimone Krizia Sardella  avrebbe smentito, perchè i ritmi, gli orari e lo stress dell'addestramento sono motivi naturali e primari che escluderebbero la presenza di un "bordello militare".

Gli altri due testimoni oculari del post e pre delitto, sarebbero rimasti molto sorpresi nelle ore che circondavano l'omicidio, da un intenso e insolito traffico, per una cittadina come Colle San Giacomo. Importante è il racconto di un allevatore, che avrebbe visto due macchine sfrecciare tra le 16 e 16 e 30 del 18 aprile, giorno del delitto: l'uomo ricorderebbe, delle due, quella rossa, forse in grado di identificare. A Villa Lempa (Teramo) avrebbero anche notato, in quel giorno, una soldatessa particolarmente agitata e un suo collega: la situazione sembrava degenerare, tanto che alcuni cittadini stavano per chiamare i carabinieri.

Insomma, l'aria di quel fatidico 18 aprile non era tranquilla e questi movimenti strani e per ora inspiegabili non fanno che rendere ancora più difficoltosa la risoluzione del caso: siam certi che il programma tv di Rai 3 tornerà sull'omicidio della mamma ascolana, con la speranza che al prossimo appuntamento il quadro sia più chiaro. Coloro che hanno amato Melania Rea e il senso civico degli italiani, solidale verso gli altri cittadini, urgono risposte che facciano giustizia a questa giovane vittima.

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