Chef Rubio risponde a Massimo Giletti e Rita Dalla Chiesa: “Stufo di leggere stron**te”
Non si arresta il dibattito intorno al commento pubblicato da Chef Rubio in merito ai poliziotti uccisi a Trieste. Il noto cuoco televisivo ha espresso un pensiero che è stato condannato da molti: "Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra". Benché Rubio abbia dato la colpa alle dirigenze e non agli agenti assassinati, a molti le parole sono apparse come un'offesa alle vittime. Tra questi, Rita Dalla Chiesa e Massimo Giletti, cui lo chef ha risposto su Twitter.
Cosa ha risposto Chef Rubio
"Adesso basta con questa storia della mancanza di preparazione dei nostri ragazzi delle forze dell'ordine. Chef Rubio, se mai ti capiterà di essere minacciato pesantemente da qualcuno, difenditi da solo, visto che di loro non ti fidi. Vergognati per la tua immensa pochezza", sono state le parole durissime di Rita Dalla Chiesa. Intenso anche l'attacco di Giletti, in apertura alla puntata di Non è l'Arena del 6 ottobre: "Viviamo in una società dove appena succede qualcosa uno non sente altro che la necessità impellente di scrivere la prima stron***a che vuole dire. Prima di scrivere certe cose, bisognerebbe pensarci non una, cento volte". Poco dopo, il commento di Rubio:
Prima mi attacca (si riferisce a Rita Dala Chiesa, ndr), poi si lamenta con chi mi difende mettendomi in mezzo quando io a lei non l’ho mai calcolata, e infine si stranisce se la blocco perché stufo di leggere stron**te. La perla? Quel fenomeno del pomata di La7 che mi usa per aprire la puntata fingendo di chiamarmi.
La replica ai politici e al fratello di una delle vittime
Rubio non le manda a dire neppure ai politici che lo hanno attaccato, in primis Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Li chef li accusa anzi di strumentalizzare la situazione: "MUTI SCIACALLI! Chiedete scusa alle famiglie per lo schifo che avete creato oggi. A me non servono perché sarebbero ipocrite e le rifiuterei. Continuerò a lottare per la fratellanza, l’unione e un paese migliore senza di voi". Qualche giorno fa, ha replicato anche al fratello di Matteo Demenego, uno dei due agenti uccisi, che si è infuriato e gli ha rivolto minacce tutt'altro che velate ("Tieni sempre la guardia alta quando giri perché se colgo impreparato pure te fai la fine di mio fratello! Uomo di merda! Ti auguro di perdere un tuo caro").
FERMATE TUTTO: Il fratello mi ha minacciato di morte, Telegiornali e i giornalisti assetati di scoop che vogliono intervistarmi, un popolo alla deriva capitanato da criminali folli che gettano benzina sul fuoco. Io vi ricordo che sono morte due persone e pare che so STATO io.