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‘C’è qualcuno’, Santoro: “Non dimentichiamo i morti di Rigopiano e la sofferenza dei sopravvissuti”

Venerdì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, Rai2 trasmette il documentario di Michele Santoro dal titolo ‘C’è qualcuno? La tragedia di Rigopiano’. Lo fa per omaggiare le vittime e per celebrare “i Vigili del fuoco che si sono infilati in quei buchi, i sopravvissuti che si preoccupavano più della salvezza degli altri che di loro stessi, e quei bambini che hanno resistito nel buio tenendosi per mano”.
A cura di Daniela Seclì
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Venerdì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, andrà in onda alle 21:05 su Rai2 ‘C'è qualcuno? La tragedia di Rigopiano‘. Il documentario scritto da Michele Santoro è stato realizzato con filmati originali dei Vigili del fuoco, girati durante le operazioni di soccorso all'Hotel Rigopiano di Farindola, che nel gennaio scorso fu spazzato via da una valanga.

"C'è qualcuno?" è l'urlo che squarcia il buio tra le macerie. Tramite i filmati inediti, Michele Santoro e i Vigili del Fuoco intendono raccontare la disperazione, la fatica ma anche la commozione di ritrovare persone ancora in vita.

La Rai ha scelto la Festa della Repubblica per trasmettere il documentario, perché diventi un mezzo per omaggiare l'Italia migliore. Come disse il Presidente della Repubblica:

"Uomini e donne che si sono distinti per la grande capacità di organizzazione, di tecnica e soprattutto la generosa abnegazione".

I Vigili impiegati nei soccorsi hanno dichiarato: “Un bambino salvato diventa, in quei momenti, tuo figlio. Un adulto morto è un parente che ti lascia”. 

Santoro: "Celebriamo i vigili del fuoco, i sopravvissuti e i bambini nel buio"

I familiari delle 29 vittime, inizialmente, hanno protestato ritenendo il documentario una "spettacolarizzazione della tragedia". Dopo averlo visto in anteprima, però, avrebbero riconosciuto il valore del lavoro realizzato. Michele Santoro ha dichiarato:

“Non deve accadere che la ‘retorica sui valorosi soccorritori' cancelli i morti, la sofferenza dei sopravvissuti e la ricerca e l'accertamento di eventuali responsabilità. Questo nostro film non celebra né il potere costituito né gli eroi, celebra i non eroi: i Vigili del fuoco che si sono infilati in quei buchi, i sopravvissuti che si preoccupavano più della salvezza degli altri che di loro stessi, e quei bambini che hanno resistito nel buio tenendosi per mano”.

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