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“Breaking Bad” e “Dexter”: pronti per la crisi d’abbandono?

Battute finali per Walter White e Dexter Morgan, i “cattivi per necessità” si preparano a lasciarci per sempre con le ultime stagioni di “Breaking Bad” e “Dexter”. Riusciremo a superare la crisi d’abbandono?
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Walter White e Dexter Morgan, i "cattivi per necessità" si preparano a lasciarci per sempre con le ultime stagioni di "Breaking Bad" e "Dexter". Che cosa ne sarà della nostra voglia di essere antieroi?

"Dexter" e "Breaking Bad" ripartono in questo settembre, quasi a restituire un senso per il rientro, ormai abbondante, dalle vacanze. Si parte venerdì 13, seconda serata su Fox Crime con l'ottava ed ultima stagione delle avventure del nostro "caro amico" serial killer. Bisognerà poi attendere che arrivi il 21 settembre, data che darà inizio alle pericolose danze degli ultimi otto episodi di "Breaking Bad", che metteranno anche fine alle ormai riprovevoli macchinazioni di Walter White. Due antieroi, così simili e così diversi, spinti a delinquere per esigenze/esperienze estremamente diverse, legati entrambi da quella patina borghese che, con una rapida occhiata, li colloca in quegli uomini incapaci di offendere, incapaci di disobbedire e disorientare il sistema. Li rende così uguali a noi. 

Cattivi per necessità. L'antieroe che viene dalla bambagia, il mutamento scaturito dalla rabbia per una vita intera passata nell'anonimato e nella mediocrità, nonostante il grande talento. Materiale perfetto per trasformare Walter White, da placido "yesman" ed insegnante di chimica al liceo a produttore di metanfetamine su larga scala. Manca la scintilla: un tumore inoperabile, l'assicurazione americana pressante, le bollette da pagare, un futuro da assicurare alla sua famiglia, composta da moglie, figlio disabile e bimba piccola in arrivo. La sua genialità nel campo della chimica, il talento e l'aiuto di un suo ex allievo spacciatore, saranno le basi per provare ad entrare nel mondo della droga dalla porta principale, costruendosi un alter ego: Heisenberg. I primi passi saranno quasi "fantozziani", poi sempre più consapevoli, sostituendo i leader di quel mondo e pagando un prezzo altissimo per le proprie azioni.

Uccidere per stare bene. Dexter Morgan è un ematologo specialista che lavora per la polizia di Miami. La sua passione per il sangue aiuta gli "sbirri" a risolvere numerosi casi d'omicidio, ma la notte è soddisfare la sete della sua reale natura il suo unico scopo. Uccidere. Scopriremo, nel corso delle otto applauditissime stagioni, che è stato il padre adottivo di Dexter, crescendolo, a capire le sue inclinazioni perverse e a canalizzarle verso qualcosa di positivo, dandogli un codice: uccidere chi se lo merita. Da quel momento, il "nostro caro amico" Dexter diventerà il serial killer dei serial killer, cercando di coniugare al meglio la propria vita pubblica con quella segreta e privata, riuscendo ad avere persino un figlio da una relazione.

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Il male e la normalità. Il successo di entrambe le serie televisive è legato in primo luogo a delle sceneggiature originalissime, ad un linguaggio della diegesi curato nei minimi dettagli, dai dialoghi alla fotografia. In "Breaking Bad" non vi verrà risparmiato nulla del travaglio di Walter White, dalla prima alla quinta stagione è un mutamento continuo di stili e tempi. E così, se nella prima stagione si viaggia lenti e scanditi al ritmo di chemioterapie e tac, momenti essenziali per farvi entrare in empatia con il personaggio, apprezzerete di più i ritmi veloci nelle stagioni successive, giustificando l'ascesa criminale dell'anonimo professore di chimica. Bryan Cranston, attore che interpreta il nostro Walt, non ha anticipato nulla sul finale di stagione, ma ha già detto di aver fatto fatica ad accettare le ultime scioccanti decisioni del suo personaggio, prima di mettere alla serie la parola fine.

In "Dexter" gioca un ruolo fondamentale la location, una Miami vestita sempre d'estate. Al resto pensa un superlativo Michael C. Hall che si è portato dietro la maschera di "Dexter" anche quando ha affrontato, tra una stagione e l'altra, la sua personalissima battaglia con il linfoma di Hodgkin, battuto con successo. La serie ha conosciuto alti e bassi dal punto di vista qualitativo, con ascolti più o meno costanti. Se è vero che la prima serie è stata una ventata di aria fresca e pulita, complice gli anni d'oro delle nuove tv series americane, quelle successive hanno un po' traballato, ad eccezione di alcune fondamentali stagioni (su tutte la quarta e la settima). I prossimi 12 episodi, con le ultime domande a cui Dexter (e Debra) dovranno rispondere, partono venerdì, poi la fine, spin off permettendo. Per l'inizio della primavera entrambe le serie saranno terminate, noi ci sentiamo già più soli, senza le avventure criminali di uomini normali come Dex e Walt. Almeno fino al prossimo pilot.

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