Bonolis abbandona “Il senso della vita” e torna con “Avanti un altro”
Paolo Bonolis è senza dubbio uno dei migliori conduttori della televisione italiana: professionale ed intelligente, ma anche ironico e spiritoso al momento giusto. Basti pensare che è passato da un programma trash come "Ciao Darwin", un format urlato, con animali di ogni genere e categorie umane piuttosto grottesche, a "Il senso della vita", che non ha registrato un record di consensi forse perchè inadatto al target commerciale di Canale5. Un programma più da seconda serata che riflette sul senso della vita e che è riuscito a strappare sorrisi (ma anche lacrime) agli ospiti in studio. Ma Bonolis, "macchina da guerra" per il Gruppo del Biscione, tornerà in autunno su Canale5 con "Avanti un altro":
È stato l’unico preserale a battere lo strapotere de L’Eredita su Raiuno. È un preserale nostro, lo abbiamo venduto all’estero e ne sto pensando anche un altro in questi giorni. Mi hanno proposto altri tre o quattro format ma non li ho accettati perché non mi piace questa cultura anche se la capisco quando devi produrre tanta tv.
Bonolis vittima di un sistema televisivo, quello di produrre per vendere, al quale però deve sottostare per lavorare nello show business. Avanti un altro, come sottolinea giustamente il conduttore, è stato l'unico programma a dare filo da torcere a L'Eredità, preserale condotto dall'onnipresente Carlo Conti che potrebbe condurre assieme a Paola Perego il Festival di Sanremo 2013. E su "Il senso della vita" esclude per ora un ritorno in tv:
Troppo difficile da riproporre in questo momento. Mi dispiace, ma la tv non è mia. Il senso della vita è un prodotto che richiederebbe un’attenzione che la tv oggi non può dare. Le condizioni generali sono peggiorate e anche la tv paga il dazio di un periodo di cambiamenti.
E' sotto gli occhi di tutti che la tv propone continuamente reality e talent show perchè fanno leva sul pubblico più giovane e quindi costituiscono un'ottima strategia per incrementare gli ascolti e quindi gli introiti pubblicitari. Come si può scommettere quindi in un programma di nicchia in una tv commerciale privata? Su questo, invece, dovrebbe, scommettere la Rai, sostenuta dal canone, anch'essa oggi alle prese con la crisi economica del settore editoriale: ed è per questo che il Dg Rai Lorenza Lei ha annunciato una spending review, colpendo soprattutto i cachet stellari di taluni personaggi. E Bonolis sarebbe pronto a salire sul palco dell'Ariston a patto che ci siano "idee nuove":
È stata una grande soddisfazione perché avevamo cambiato tutto al Festival rispetto alle edizioni precedenti. Avevo paura ma quando ho sentito il boato del pubblico sono stato felice.
E su "Quello che (non) ho" esprime grande apprezzamento e stima nei confronti di Fabio Fazio e Roberto Saviano, che hanno registrato su La7 ascolti record superiori al 12% di share. Niente gelosia e soprattutto niente critiche per i suoi colleghi:
Ho visto mezza prima puntata, è fatto bene ma è una trasmissione che si sposa con le loro corde. Io preferisco un mood più felice. Conosco Fazio e so com’è, non ho avuto il piacere di conoscere Saviano, la Littizzetto l’ho vista una volta. Fabio porta con sé un po’ di malinconia, è una caratteristica non negativa ma personale. Bisogna rispettare come uno è. La cosa importante è non dire minchiate e loro non le hanno dette.