Bloccata da anni fiction di Claudia Mori sul gioco: “Tema scomodo, la Rai ce l’ha con Celentano”
Da ben sette anni il progetto di una fiction sul gioco d'azzardo è bloccata in casa Rai. Dietro l'operazione c'è la casa di produzione "Ciao ragazzi" guidata da Claudia Mori, attrice, cantante e moglie di Adriano Celentano. Eppure, ormai dal lontano 2010 il servizio pubblico ne starebbe boicottando la realizzazione, almeno stando a quanto dichiarato dalla stessa Mori. La vicenda è stata ricostruita da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, evidenziando la "rivalità" tra la produttrice ed Eleonora "Tinny" Andreatta, direttrice di Rai Fiction, contraria alla serie, che la Mori ha definito "la donna più potente e temuta dell’azienda pubblica".
Il progetto "Una vita in gioco" mai decollato
Andiamo con ordine. Corre appunto l'anno 2010 e la compagnia "Ciao ragazzi" è tra le realtà più consolidate, reduce del successo di fiction premiate come "De Gasperi, l'uomo della speranza", "Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu", "Einstein" e "C'era una volta la città dei matti". Tutte autobiografie a dir poco ambiziose (l'ultima è dedicata a Franco Basaglia), cui la Mori vuol far seguire una miniserie in sei puntate dedicata appunto al tema del gioco d'azzardo, dal titolo "Una vita in gioco", con soggetto di Andrea Purgatori già approvato da Fabrizio Del Noce (ai tempi direttore di Rai Fiction). Il progetto tuttavia non decolla, tanto che la produttrice manda all'epoca una lettera allo stesso Corriere della Sera: "Non posso più tacere la mia esperienza umiliante e discriminante che sto vivendo in Rai". Negli anni successivi, la Mori continua a denunciare il presunto ostruzionismo subito dall'azienda, attaccando in particolar modo la Andreatta, subentrata nel frattempo a Del Noce.
I 3 presunti motivi dietro lo stallo: "gli screzi Rai-Celentano, l'ostracismo alla Ciao Ragazzi e il fatto che il tema dà fastidio"
E oggi, in un momento in cui gli italiani spendono 95 miliardi l'anno nel gioco e la ludopatia è un fenomeno sempre più preoccupante? La signora Celentano torna a lamentarsi al Corriere, chiedendo conto alla Rai "dei soldi pubblici già spesi in questi anni" per riscrivere più volte la sceneggiatura (nel frattempo è stato chiamato persino Marco Risi come possibile regista), senza contare che il progetto tenuto in sospeso si sarebbe trasformato in un pretesto per rifiutare altri progetti di argomento analogo.
Infine, Claudia Mori ha elencato quali sarebbero, a suo dire, le cause dietro il comportamento dell'azienda pubblica. I problemi sarebbero tre: gli antichi "screzi" tra la Rai e il marito Adriano Celentano («praticamente dopo Rockpolitik non gli hanno fatto fare più niente di importante»), "l'ostracismo alla “Ciao Ragazzi” e soprattutto il fatto che l’azzardo dà fastidio. Me l’han detto in faccia: “Non interessa”. Ma come, non interessa un tema così? Possibile?". Il rischio, insinua Stella sul Corriere, potrebbe essere quello di "infastidire lo Stato biscazziere" con un argomento scomodo, poco gradito anche agli inserzionisti di spot dedicati a scommesse e gioco compulsivo.