Bill Cosby perde in tribunale, i giudici respingono la sua richiesta di annullare la sentenza

Bill Cosby perde l'appello sulla condanna per violenza sessuale. A stabilirlo è stata la corte d'appello della Pennsylvania, dopo che l'attore americano, tramite i suoi legali, aveva chiesto l'annullamento della sentenza di primo grado a suo carico, basata sulla decisione del giudice di lasciar testimoniare impropriamente cinque donne nel corso del secondo processo. La corte d'appello ha respinto la richiesta, affermando che la legge statale consente la testimonianza, se questa può essere finalizzata a dimostrare che Cosby avesse un modello ben determinato nel drogare e molestare le sue vittime.

La vicenda giudiziaria di Bill Cosby

Attualmente l'attore, finito al centro di un enorme scandalo sessuale diversi anni fa che ha contribuito a sgretolare totalmente la sua immensa fama nel mondo dello spettacolo internazionale, deve scontare una pena in carcere per un periodo che va dai tre ai dieci anni. Cosby è stato infatti condannato per violenza sessuale aggravata ai danni di Andrea Constand. I fatti si sarebbero verificati nel 2004. L’attore l’avrebbe invitata nel suo appartamento e dato tre pillole prima di abusare di lei. Per quell’accusa, Cosby è stato condannato a scontare una pena che va dai 3 ai 10 anni di carcere. La vicenda processuale di Cosby è stata travagliata. Un primo processo era stato annullato a causa dell’impossibilità dei giurati di trovare un accordo. Cosby è stato condannato nel corso di un secondo processo.

Le accuse ai giudici dell'attore

Sono passate solo alcune settimane da quando Bill Cosby, in un’intervista rilasciata a Black Press USA, si era scagliato contro i giurati che lo hanno condannato, definendoli degli impostori. Cosby, che è attualmente dichiarato che quello a suo carico sarebbe stato un processo falso: “Una giuria di impostori. Una delle donne che mi ha giudicato prima del processo mi aveva già giudicato colpevole”. Si riferisce a una giurata che Cosby ha dichiarato di avere sentito parlare prima ancora che fosse emesso il verdetto a suo carico. La donna avrebbe detto: “È colpevole, adesso possiamo andare tutti a casa”.