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Bianca Guaccero: “Sarà un nuovo Detto Fatto, il confronto con Caterina Balivo è stato uno stimolo”

La conduttrice di Detto Fatto pronta a tornare in onda dal 26 ottobre, nel nuovo orario delle 14,55. Bianca Guaccero racconta a Fanpage.it l’evoluzione del programma verso le storie e le emozioni: “Vorrei che non fosse più un semplice susseguirsi di tutorial”. Dopo due anni non ci sarà la concorrenza interna con Vieni da Me su Rai1: “Ci pestavamo i piedi ma non dipendeva da noi, all’inizio ci dispiaceva, poi abbiamo capito che doveva spingerci a lavorare sui nostri tratti distintivi”.
A cura di Andrea Parrella
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Il 26 di ottobre riparte su Rai2 Detto Fatto, programma prodotto da Endemol Shine che nel nuovo orario delle 14.55 terrà compagnia al pubblico della rete. Terminata il Giro d'Italia trasmesse nelle ultime settimane su Rai2, Bianca Guaccero torna alla guida del programma per il terzo anno. Tanti gli imprevisti delle due precedenti stagioni, tra i cambi di orario, quelli di cast e la pandemia da Covid. La ripartenza è nel segno di una svolta definitiva, che probabilmente cambierà il volto di Detto Fatto. A spiegarci come è proprio Bianca Guaccero.

A luglio Detto Fatto si chiudeva con te in lacrime. Sembravano i sintomi di un addio, invece a conti fatti il tuo programma è l'unico confermato del pomeriggio Rai.

La riconferma è un premio, il riconoscimento a tutto il lavoro fatto l'anno scorso, passato attraverso molte difficoltà e, nonostante tutti i cambi di orario, il virus e i tanti problemi, portato a termine. Siamo stati sempre molto uniti, coesi nel combattere contro tutte le difficoltà. Quello con cui lavoro è un gruppo molto bello, sano.

Detto Fatto nasce come un format di consigli su make up e cucina ma negli anni, anche in virtù dello strapotere di internet, si è trasformato in un contenitore che include tante cose, dall'intrattenimento al talk show. Riconosci questa evoluzione?

Posso parlare per me e dire che, da quando sono arrivata, il programma ha conosciuto varie fasi. Sono entrata in punta di piedi in una trasmissione che aveva un'altra identità, legata a un'altra persona che lo aveva condotto in maniera egregia. Non essendo una conduttrice di professione, ho provato a portare il mio bagaglio artistico. Nel secondo anno c'è stato un cambio di cast totale e avevamo necessità di trovare il giusto equilibrio, ma il Covid ha di fatto smembrato Detto Fatto, non siamo riusciti a lavorare con serenità. Quest'anno desidero trovare completamente la mia identità, la crisalide deve diventare farfalla. 

Quali novità ci saranno?

Vorrei che non fosse più un semplice susseguirsi di tutorial, mi piacerebbe mettere questo spazio a disposizione della gente: il tutorial può diventare uno strumento per aiutare il prossimo. Se qualcuno viene a raccontarci la sua storia, proviamo ad aiutarlo nel nostro piccolo. 

Storie, problemi, soluzioni, magari lacrime. Si va dritti verso l'emotainment.

Secondo me era la svolta che mancava a questa trasmissione. L'intenzione è rendere il nostro studio una vera casa, con le varie stanze dove accogliere le persone che vengono a trovarci. 

L'emotività in televisione è un terreno molto battuto, ma anche scivoloso, il confine con il patetico è molto sottile. 

Sono d'accordo, c'è sempre quel limite sottile. Noi proveremo a farlo così come siamo, senza cadere nella pateticità o nel buonismo, la nostra etichetta è quella di un programma che vuole divertire, cosa di cui vado fiera. Somiglia a me, una persona ironica, che ama divertirsi, ma anche conoscere gli altri, provare a capire le loro storie

Dicevi di essere partita non essendo una conduttrice di professione, pensi di esserlo diventata in questi due anni?

Io ho fatto per 20 anni l'attrice, sono cresciuta sul set e ci sto ancora oggi. Nel caso della conduzione quest'anno ho alzato un po' l'asticella con me stessa, perché il mondo emotivo della televisione non l'ho ancora calpestato, vissuto, non so se la supererò e non penso ci si possa mai sentire davvero arrivati. Non credo all'idea che basti fare una cosa per essere attore, o cantante, nella vita non ci si può autodefinire. 

Da quando sei arrivata si è compreso subito avessi sviluppato un particolare feeling con Detto Fatto, che però più volte è stato messo in discussione e ritenuto a rischio chiusura. Come mai secondo te?

Non si è mai parlato di chiusura il primo anno, quando abbiamo fatto ascolti molto alti. Nel secondo ci sono state difficoltà e credo che il pubblico sia stato un po' disorientato anche dal cambio di cast e quello di orario di messa in onda, variato quattro volte in un mese. Le circostanze non ci hanno aiutato, ma quest'anno, con più serenità, possiamo concentrarci sul nostro lavoro. 

Con la chiusura del programma di Caterina Balivo, per la prima volta dopo due stagioni, non troverai concorrenza diretta sulle reti Rai. Vieni da Me e Detto Fatto si pestavano i piedi, possiamo dirlo?

Ma non solo, c'era anche la chiave in più che Detto Fatto fosse il programma che Caterina aveva lasciato. Però ovviamente non è dipeso da noi e forse anche lei, dopo un po', ha smesso di pensarci.

Insomma, voi stesse eravate consapevoli che i programmi, se non altro, puntassero a un pubblico molto simile.

Sì, anche se sono due trasmissioni molto diverse tra loro. All'inizio ci dispiaceva, poi ci abbiamo fatto il callo e penso che questo abbia stimolato entrambe a concentrarsi su ciò che più ci contraddistingueva e differenziava. D'altronde, che cosa avremmo potuto fare?

Rai2 sembra una rete piena di cantieri aperti. Vedi altri spazi possibili oltre a quello di Detto Fatto? Penso all'esperimento del sabato mattina fatto nella scorsa stagione.

Sicuramente fino a febbraio non potrò essere impegnata su altro perché sto girando una fiction per Rai1 in Puglia, diventerebbe impossibile. Visto il momento storico cerco di non fare progetti a lungo termine e so di dovermi concentrare molto su questa stagione, per far sbocciare definitivamente il mio programma. E poi vediamo, il futuro non esiste se non è concepito nella chiave di ciò che creiamo oggi. Spero sicuramente di continuare a crescere in questa azienda che mi ha cresciuta. 

Questo programma nasceva per intercettare un pubblico più giovane, eterno problema della Tv. Ad oggi credi ci stiate riuscendo?

Noi siamo interessati a tutto il pubblico e abbiamo notato di essere riusciti ad allargarci a una fetta più giovane. La mia aspirazione è trovare un linguaggio universale che sia rivolto alle nuove generazioni senza dimenticare il passato. Quest'anno, ad esempio, faremo riferimento spesso alle teche Rai, riproponendo alcuni sketch celebri per dare la possibilità di conoscere anche ciò che la televisione è stata. Una cosa che mi ha sorpreso è che molti uomini hanno iniziato a vedere in questi anni. 

Hai detto che l'ironia è un vostro tratto distintivo, però in Tv è uno strumento complicato, spesso soggetto a fraintendimenti. Spesso delle tue frasi un po' maliziose sono diventate notizie.

Ma io faccio dell'autoironia su tutto, anche sul mio stato da single incallita, non mi resta che questo (ride, ndr). Non so se sia solo un problema di ironia, penso che in questo senso conti anche la dinamica del guadagno che porta fare titoli sensazionalistici, anche se poi nell'articolo non c'è molto. Per questo ho imparato a prenderla con filosofia. A me piace l'idea di aver portato nel pomeriggio Tv il mio approccio leggero e scanzonato e credo sia importante che questa dose di ironia l'abbia portata una donna. 

Questi ultimi anni sembrano averci portato definitivamente oltre quell'idea secondo cui la donna non potesse far ridere.

Esatto, io provo a fare riferimento a donne che mi piacciono, che stimo e ammiro, come Cortellesi e Raffaele, cercando una chiave di leggerezza e freschezza. Ma questa chiave l'ho trovata proprio grazie a Detto Fatto, non l'avevo data per scontata. 

Il Covid ha spezzato la scorsa stagione e compromesso la nuova. Che sensazioni si provano con questa ripartenza a metà?

Abbiamo protocolli molto rigidi e non nascondo che queste angosce turbino noi come tutti. Sono molto attenta e cerco di evitare tutto quello che non riguarda il lavoro. Sto molto a casa e limito molto i movimenti, ma in questo momento è così, le emozioni vanno soffocate anche con il linguaggio del corpo, l'impossibilità di abbracciarsi. La paura c'è, ma leggiamo di persone che ci aspettano e proveremo a dargli una ricarica di serenità. 

Non hai accantonato la Bianca attrice. In queste settimane sei sul set con Fortunato Cerlino per una fiction di Rai1.

Si tratta di una serie drammatica, al momento con un titolo provvisorio. Abbiamo iniziato a girare a settembre e finiremo a febbraio, credo andrà su Rai1 nell'autunno dell'anno prossimo. Sul set, al netto del tema drammatico, c'è un clima splendido, amo Fortunato Cerlino che è una persona meravigliosa, ma ci divertiamo molto anche con Marco Bocci, Loretta Goggi e Violante Placido. 

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