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Benigni d’oro su Rai 1: “Costo da 200.000 euro per 6 minuti inediti sulla Costituzione”

Questo sarebbe il costo per il breve intervento andato in onda dopo la replica de “La più bella de mondo”. Si aggiunge, inoltre, una questione di opportunità politica, rispetto allo schierarsi di Benigni per il sì al prossimo referendum costituzionale di ottobre promosso da Renzi.
A cura di Andrea Parrella
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Roberto Benigni fa ancora notizia con il suo monologo sulla Costituzione dal titolo evocativo La più bella del mondo, andato in onda su Rai 1, in replica, per celebrare la festa della Repubblica. A tre giorni da una messa in onda che ha garantito alla Rai un risultato di share del 15% per una replica, monta la questione dei costi per l'aggiunta di un prologo inedito, recitato dallo stesso Benigni, della durata di sei minuti. Secondo Il Fatto Quotidiano la cifra sarebbe di 200.000 euro. E non si tratta solo di costi, visto che il risultato di ascolti ripaga interamente, in teoria, la cifra spesa. Il tutto si intreccia con la polemica di tipo politico. Benigni infatti, proprio nei giorni in cui andava in onda la replica del suo monologo, si pronunciava a favore del sì al referendum costituzionale del prossimo ottobre. Un assist al premier, ed ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Ecco quanto scrive il quotidiano diretto da Marco Travaglio:

Nel 2012, Presta e Benigni avevano concordato con la Rai 1,8 milioni chiavi in mano per La più bella del mondo. Come sempre i due non hanno ceduto i diritti, ma solo “affittato” lo spettacolo per la serata. Il costo era elevato, ma il risultato è stato da record: quasi il 43 per cento di share e 12 milioni di spettatori. Una produzione costosa, ma con un risultato da Festival di Sanremo. Tutti contenti. Quando, nelle scorse settimane, in Rai hanno avuto l’idea della replica hanno riaperto il negoziato con Lucio Presta. Il risultato lo hanno visto tutti: tagliati i riferimenti all’attualità del 2012, limitato qualcosa qua e là, e aggiunta del prologo di Benigni. Con una piccola ma decisiva aggiunta: “La Costituzione si può ritoccare? Ma certo, è scritto dentro la Costituzione, non la prima parte dei diritti e doveri fondamentali, ma la seconda parte sì, lo dice l’articolo 138 (…) Prezzo: 200 mila euro, un po’ meno della metà di quanto costa di solito una prima serata della Rai. Gli ascolti sono stati da replica di lusso, ma pur sempre da replica: 15 per cento. Dal punto di vista aziendale, niente di cui lamentarsi. Ma per ottenere il risultato politico mancava una cosa: l’intervista all’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro la mattina della messa in onda: “Io voterò sì al referendum. Si ottengono obiettivi che aspettiamo da decenni come quello di superare il bicameralismo perfetto”, trasformando la replica in una revisione, da celebrazione di una Carta perfetta così com’è a un testo che va modificato, “un paradiso da cui non si può uscire diventa un inferno”.

Risulta d'altronde curioso come lo stesso agente di Benigni, il noto Lucio Presta, fino a qualche settimana fa candidato sindaco del Pd a Cosenza prima di ritirarsi, abbia evidenziato con dei tweet l'inversione di tendenza nell'opinione del governo sulla messa in onda della trasmissione. Molto sembra essere cambiato dopo il cambio di parere di Benigni sul voto alla chiamata referendaria, visto che mesi fa si definiva "orientato al no" ed oggi ha, evidentemente, un'altra opinione.

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