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Auguri a “Drive In”, 30 anni fa la prima puntata su Italia 1 (FOTO)

L’11 novembre del 1983 andava in onda la prima puntata di “Drive In”, programma destinato a penetrare nella struttura genetica della tv italiana. Antonio Ricci: “Contro di noi usato Metodo Boffo, diventato Metodo Buffo”.
A cura di Andrea Parrella
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L'11 novembre di trent'anni fa cominciava su Italia 1 il percorso di quella pallina su un piano inclinato, percorso che si sarebbe rivelato dunque inarrestabile: Drive In andava per la prima volta in onda e, lo si può dire, da quel momento nulla sarebbe stato lo stesso. Il programma di Antonio Ricci introdusse un modello televisivo che avrebbe dettato inesorabilmente una metamorfosi della concezione della televisione nostrana, non solo per quanto riguardasse l'ambito Fininvest, ma coinvolgendo in questo modello anche la Rai. Nel bene e nel male, Drive In non si dimentica. E' stata una frontiera di nuovo intrattenimento, il punto di inizio di una linea che è passata, negli anni successivi, attraverso Striscia La Notizia, Zelig e tanti altri format che hanno perseguito quella logica similare.

Antonio Ricci ebbe il merito oggettivo di offrire un approdo televisivo e, dunque, un'immediata arma di successo, ai molti comici dei club milanesi che poi sono divenuti tra i più affermati nel panorama nostrano. E non si può evitare di citare quell'animo pruriginoso che Drive In portava con sé, l'ammiccamento al pubblico maschile (dunque modello anche femminile) attraverso nudità che, fino a quel momento, non si erano mai viste in televisione. Fu la nascita di un modello televisivo che finì inevitabilmente per essere affiancato al nome di Silvio Berlusconi, il quale in quegli anni tentava di esportare in Spagna ed anche in Francia un identico riferimento di spettacolo.

Oggi la tv è decisamente diversa da quella che gli spettatori di Drive In poterono vedere dal 1983 al 1988, ma la certezza è che quella attuale abbia dentro di sé quel gene duro a dissolversi, che ha dato vita a migliaia di innesti variabili, ma non ha mai smesso di esserci. L'ombra berlusconiana ha avuto un influsso duplice, propositivo senza dubbio non ha potuto che ancorare la figura di Antonio Ricci e dei suoi prodotti televisivi costantemente oscurati dal nome del padrone, per quanto a Ricci stesso vada riconosciuto il merito di non aver mai perso un'apparente autonomia di pensiero. Proprio lui, oggi, presentando una collana di Dvd che ricordano Drive In ha sostenuto che, nei confronti del programma, sia stato adottato il metodo Boffo: "Contro di noi c'è stato un tentativo di usare il metodo Boffo che in realtà è diventato un metodo buffo al limite del ridicolo".

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