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Arriva Sky On Demand, non uscirete più di casa!

Una nuova era si appresta a cominciare sulla piattaforma satellitare per eccellenza: il cliente potrà dare vita ad una propria raccolta virtuale di materiale video, con una proposta infinita. Inoltre Sky non va in vacanza, ecco la principale differenza con le Tv generaliste, mezzi economici a parte.
A cura di Andrea Parrella
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Ieri sono rimasto a bocca aperta quando, dopo settimane di astinenza, ho provato a capire come potesse essere strutturato il sistema On demand che Sky sta lanciando. La paura di non uscire più di casa si è decisamente concretizzata: Sky On demand rischia di essere un pericolo che impedisca qualsiasi approccio alla socialità. Detto ciò, è seriamente qualcosa di eccezionale e ci si chiede come mai la rete abbia deciso di lanciarlo con un tale ritardo. La possibilità di crearsi una propria video teca personalizzata senza costi aggiuntivi, mettersi da parte i propri film, le serie preferite (le quali saranno per lo più visualizzabili interamente, con un clic), qualsiasi cosa venga trasmesso. Parte degli investimenti di Sky dovrebbe essere destinata ad una comunità di disintossicazione per dissociati-da-Sky-creati.

Di certo si dovrà capire come Sky abbia intenzione di organizzare la propria programmazione e gli investimenti futuri, visto che, in effetti, questo tipo di sistema potrebbe focalizzare l'attenzione di molti a guardare il già visto e a deconcentrarsi leggermente dalle novità che verranno proposte. Ma è sicuro che questo sia un rischio calcolato e che si farà in modo da unire le due cose. Intanto è ai limiti del parossismo la "concorrenza" che si starebbe correndo con le proprie sfidanti. Guardare gli spot di Sky è ammaliante di per sé, senza alcun confronto. Più assurdo è vederli sulle reti Rai, durante gli europei, ma c'è uno spot in particolare che da qualche giorno mi fa riflettere.

Per presentare la propria programmazione estiva, Sky ha messo a punto una pubblicità che comincia con un televisore in bianco e nero, la scritta "the end" sullo schermo, la voce narrante che dice di come, d'estate, la vecchia televisione vada in vacanza. Poi una vampata di colori accesi, musica e la parte dedicata all'invece: Sky se lo sogna di andare in vacanza. E quindi, poi, la presentazione dei programmi. Potrebbero essere di qualunque livello, il fatto stesso che esista una programmazione estiva che non voglia dire "repliche&tappabuchi" lascia a bocca aperta peggio dell'On demand. Basta pensare che domani sera andrà in onda un programma di punta come il nuovo show di Corrado Guzzanti.

In tempi di crisi come questi sono ancora contemplabili due mesi e mezzo di ferie per le Tv generaliste? Una pubblicità comparativa molto semplice riesce a dire tutta la verità in una manciata di secondi.

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