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Antonio Ricci attacca: “I giudici di MasterChef sono dei baccalà”

Antonio Ricci non intende fare marcia indietro. In un’intervista rilasciata al “Corriere della sera”, ha definito i giudici di MasterChef dei “baccalà”, che grazie al montaggio riescono a sembrare delle persone carismatiche.
A cura di D.S.
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Antonio Ricci non sembra avere alcuna intenzione di mollare la presa su MasterChef. In un'intervista rilasciata al "Corriere della sera", l'autore di Striscia la Notizia è tornato a parlare del famoso spoiler che ha tenuto banco in questi giorni.

Ricci ha ribadito che la classifica data in anticipo non era affatto frutto di una "soffiata", ma era stata solo ipotizzata da lui.

“Mi sono messo a guardarla pure io e ho dato la classifica. […] Fino alla proclamazione del vincitore non ero sicuro, non c’è stata nessuna spifferata dall’interno”.

Quindi, secondo quanto sostiene, avrebbe capito da solo come sarebbe andata a finire la finale, semplicemente guardando il programma come ogni spettatore:

“La narrazione del programma portava a quella soluzione, lo avrebbe capito qualunque allievo della Scuola Holden di Baricco. Non mi sento un genio. Nel servizio abbiamo preso delle precauzioni, si parlava di un veggente, uno ai livelli di Paolo Brosio: era il piano B, la via d’uscita. Nessuno si è chiesto quali prove avessimo fornito”.

Ha spiegato, inoltre, di non aver mancato di rispetto a nessuno e ha sferrato un attacco ai giudici. Antonio Ricci, infatti, è convinto che il montaggio miri a farli risultare delle persone carismatiche, cosa che – a suo dire – non sarebbero nella realtà:

 “(La mancanza di rispetto) è quella di chi si mette in queste condizioni: perché non l’hanno fatto in diretta? La mancanza di rispetto potrebbe anche essere far risultare i tre giudici delle persone carismatiche e non dei baccalà come due su tre di loro sono, e lo dico con affetto sincero, soprattutto per il baccalà alla vicentina. Quando sono andati in diretta l’anno scorso è stato un mezzo disastro, ma se li vedi dopo un bel montaggio sembrano tutta un’altra cosa. E poi è evidente che per lo spettacolo è meglio ricorrere a semiprofessionisti piuttosto che a cuochi della domenica”.

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