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“Storie Maledette”, stasera in Tv la seconda parte sul caso Vannini con Antonio Ciontoli

Grande clamore sollevato dalla prima parte dello speciale di “Storie Maledette” dedicato all’omicidio Vannini, con la prima intervista rilasciata da Antonio Ciontoli, l’uomo condannato per l’omicidio del ragazzo di Ladispoli. La seconda parte del programma condotto da Franca Leosini andrà in onda martedì 2 luglio, su Rai3, in prima serata.
A cura di Andrea Parrella
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Il caso relativo alla tragica morte di Marco Vannini è uno dei fatti di cronaca più discussi degli ultimi anni. Una vicenda sulla quale non poteva mancare il segno di Franca Leosini, divenuta in questi ultimi anni un'istituzione televisiva per le sue interviste esclusive ai protagonisti dei più efferati fatti di cronaca nera italiana. Protagonista di una doppia puntata speciale estiva è Antonio Ciontoli, condannato per l'omicidio volontario del 20enne di Ladispoli, morto nel 2015. La confessione di Ciontoli è stata divisa in due puntate e nel corso della prima sono già emersi alcuni passaggi determinanti in cui Ciontoli ha raccontato la sua verità nei minimi dettagli, sollevando non poche reazioni di dissenso nel pubblico che ha assistito alla prima serata di Rai3 (qui i momenti principali della puntata).

La seconda parte dell'intervista a Antonio Ciontoli

La seconda parte del lungo dialogo tra Franca Leosini e Antonio Ciontoli andrà in onda martedì 2 luglio, ancora una volta in prima serata su Rai3. Difficile capire se da questo speciale di Storie Maledette emergeranno dati diversi da quelli che sono gli elementi giudiziari già noti. Di sicuro lo speciale di Storie Maledette ha sollevato polemiche televisive, vista la reazione alla notizia dell'intervista di Federica Sciarelli, che ha protestato per la mancata disponibilità di Ciontoli a farsi intervistare da "Chi l'ha visto?".

La notte della morte di Marco Vannini

Era il 17 maggio del 2015, quando Marco Vannini moriva a soli 20 anni a Ladispoli, ucciso da un colpo d’arma da fuoco nell'abitazione dove la sua fidanzata Martina Ciontoli vive coi genitori. Al centro delle indagini, la controversa telefonata fatta dai famigliari della ragazza, al 118: l'operatore sente le grida e i lamenti d'aiuto della vittima, ma i Ciontoli minimizzano l'accaduto e parlano di "buchino con il pettine" anziché di uno sparo. In realtà, il proiettile, entrando nel braccio, ha trapassato il polmone di Marco. Antonio Ciontoli, padre di Martina e sottufficiale di Marina distaccato ai Servizi Segreti, è stato condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario dalla Corte d’Assise di Roma, pena ridotta in Appello a 5 anni per omicidio colposo. Ciontoli è ora in attesa che si pronunci la Suprema Corte, mentre dalle ultime notizie risulta indagato Roberto Izzo, l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Ladispoli, accusato di aver coperto l'uomo.

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