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Antonio Caprarica: “Il principe Filippo amava le donne, attaccò bottone anche con mia moglie”

A Fanpage.it, il ricordo di Antonio Caprarica – la cui vita professionale e personale è legata a doppio filo alla storia della Gran Bretagna e della Famiglia Reale – del principe Filippo: “Era un uomo di infiniti argomenti, più di quanto ne avesse la Regina”. Amava le donne: “Aveva la fama di rubacuori, a una cena attaccò bottone con mia moglie”.
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Cronista e suddito, la vita professionale e privata di Antonio Caprarica è legata a doppio filo alla storia della Gran Bretagna e di tutta la Royal Family. L'evento della morte del principe Filippo è un'occasione per parlare con lui, anche in occasione della recentissima uscita – dall'8 aprile 2021 – in tutte le librerie con "Elisabetta per sempre regina. La vita, il regno, i segreti" per Sperling & Kupfer. A Fanpage.it, Antonio Caprarica ricorda così il principe Filippo: "Era molto di più di un eterno secondo, anche se ha sofferto quel ruolo". Ma Filippo non è stato una semplice figurina subalterna alla Regina: "Era un uomo di grande cultura e di infiniti argomenti, più di quanto ne avesse la Regina". 

Caprarica, chi era davvero il Principe Filippo?

Filippo era un uomo molto volitivo, un uomo dalla personalità complessa. Era molto meglio di quella figurina comica che spesso faceva capolino sulle pagine delle cronache scandalistiche, il gran gaffeur, "the Duke in the Soup", come da giovane lo soprannominarono perché a una cena ufficiale in Giappone, lui si addormentò davanti alla zuppa. In questo senso, era un uomo assolutamente normale.

Quindi, molto di più della semplice riduzione dell'uomo "due passi indietro" alla Regina. Però, fare passi indietro nella vita di coppia è sinonimo di saggezza. 

Appunto. Era molto di più di come è stato dipinto. Era un uomo che aveva capito che per far sopravvivere la Monarchia nell'era dei mass media, era richiesta una certa elasticità intellettuale. Era quindi molto curioso della vita e della cultura, molto intelligente. Utilizzo l'accrescitivo "molto" perché lo merita, anche se postumo, perché gran parte delle innovazioni accettate obtorto collo da tutta la Famiglia Reale, erano alla fine sue iniziative a cominciare dalla diretta dell'incoronazione della Regina Elisabetta.

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Lei ha mai avuto la possibilità di conoscerlo? 

Ho avuto la fortuna di incontrarlo a Buckingham Palace in occasione della cena che si tenne in onore dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ci fu una lunghissima chiacchierata dopo la cena. Quando scoprì che mia moglie era come lui di origini greche, attaccò un bottone che non finiva più. Io ero un po' geloso conoscendo la sua fama di rubacuori e quando vidi che la conversazione si trascinava un po' troppo a lungo, cominciammo una lunga chiacchierata piacevolissima perché con Filippo si poteva parlare liberamente di tutto, a differenza di Elisabetta che ha sempre avuto davvero pochi argomenti.

Il rapporto che ha avuto con le donne – e con la stessa Regina – può essere inteso come una sorta di manifesto per la parità di genere?

Sarebbe abusivo iscrivere Filippo a qualsiasi altra cosa odori di femminismo, non lo era assolutamente e faremmo il classico errore di giudicare il passato con il metro di presente. Gli inglesi lo chiamavano, sì, "the ladies man" ma era una definizione da uomo del secolo scorso. Amava le donne, e le donne lo amavano. La riservatezza e la deferenza – lui è stato l'ultimo reale a godere di una certa cura da parte della stampa – ha sempre impedito che se ne parlasse liberamente, ma ha avuto moltissime storie, tutte segnate da un grandissimo rispetto. Era un uomo che nei rapporti con le donne aveva la capacità istintiva di manifestare un rispetto autentico nei loro confronti. Lui aveva una bussola interiore che lo indirizzava sempre verso le donne più attraenti di una comitiva. Compresa mia moglie, appunto, ecco perché entrai subito in conversazione all'epoca.

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