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Antonino Cannavacciuolo: “Mio padre è chef non voleva che entrassi in cucina, per mesi non mi parlò”

Antonino Cannavacciuolo è uno degli chef più affermati a livello nazionale, non solo grazie al suo successo in televisione, eppure questa carriera così florida stava per essere ostacolata proprio dal padre dello chef, che all’inizio non voleva che suo figlio seguisse le sue orme. Ma proprio questa opposizione gli ha permesso di non demordere ed arrivare fino in vetta.
A cura di Ilaria Costabile
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Antonino Cannavacciuolo non ha certo bisogno di presentazioni, è uno degli chef più apprezzati del panorama culinario italiano ed è uno dei personaggi più noti anche della televisione, dal momento che ormai fa capo a diversi programmi televisivi. Eppure, nonostante adesso sia uno chef affermato, la sua carriera non è iniziata nel migliore dei modi, anzi, si può dire che non il percorso per arrivare in vetta sia stato tutt'altro che semplice e il primo ostacolo è stato proprio suo padre che, come lui, ha trascorso la vita ai fornelli.

Il rapporto conflittuale con il padre

Il racconto che il noto giudice di Masterchef fa a Il Fatto Quotidiano affonda le sue radici nel passato vissuto nella costiera sorrentina, dove è nato e cresciuto e dove pian piano la passione per la cucina è diventata una vera e propria missione di vita. Proprio lì, tra i profumi campani e la quotidianità in famiglia, l'idea di perseguire le orme del padre divenne sempre più concreta, ma fu proprio quest'ultimo a cercare di far cambiare idea a suo figlio: "Mio padre è chef. Nella mia infanzia l’ho visto pochissimo, sono cresciuto senza di lui. Ho lavorato con lui per due stagioni, e ha provato in ogni modo a impedirmi di seguire la sua strada. In ogni modo. Ma ha peggiorato la situazione". Un rapporto nato a distanza, però diventato più forte con il passare del tempo e con l'accrescersi della stima reciproca, sebbene il rapporto lavorativo tra i due non è stato sempre idilliaco, soprattutto i primi tempi:

Pur di scoraggiarmi non mi ha parlato per lunghi periodi, poi mi ha mandato a lavorare nella cucina di uno grande chef, suo amico, persona durissima, e a lui ha chiesto di picchiare duro. Ha fatto bene, però mi ha dato una lezione di vita che non intendo replicare con mio figlio.

L'amore per la moglie

Ma non c'è solo la cucina nella vita dello chef partenopeo. Cannavacciuolo, infatti, cerca di essere il più presente possibile nella vita della sua famiglia, supportando sua moglie che è la sua complice, la sua socia, parte integrante della sua quotidianità. Tanto è l'amore che li unisce che, anche quando potrebbe rilassarsi, per far contenta la sua Cinzia, sveste i panni dello chef stellato per indossare quelli del cuoco casalingo: "Lei ha fatto Bingo. L’amore passa, la fame no. Ma quale donna, durante il lockdown, ha avuto un Antonino Cannavacciulo a disposizione e per tutti i giorni? Spadellavo sempre, e sottolineo sempre, uno chef perennemente a disposizione". Intanto, la sua fama cresce, ma lo chef rimane sempre fedele ai suoi valori e i suoi obiettivi primari: "Non mi piace definirmi star. Il mio sogno è creare tanti posti di lavoro, dare una risposta concreta ai miei ragazzi: se non riesco a costruire ciò che ho in testa, allora ho fallito". 

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