Annozero video: Berlusconi insiste sul federalismo e arranca su Ruby
"Non ci sono telefonate, Annozero può cominciare".
Santoro non risparmia stoccate in occasione della puntata del 3 febbraio.
Ieri nonostante la commissione bicamerale sul federalismo abbia bocciato la bozza di provvedimento che si sarebbe dovuto approvare, gli stessi contenuti sono stati inseriti in un decreto legge che è stato approvato nel Consiglio dei Ministri convocato in fretta e furia ieri sera dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Il re è veramente nudo? E' la questione emersa tra le righe della puntata di ieri.
E' subito al centro della discussione la questione del decreto sul federalismo: Bocchino apre i giochi leggendo l’articolo 7 della commissione bicamerale il quale spiega che in caso di parità sul voto su un decreto allora "la proposta si intende respinta".
Il finiano spiega poi che con questo federalismo municipale si introducono una serie di aumenti di tasse.
Il dibattito tra Bocchino e Castelli non è tra i più profiqui: ai più non arriva un messaggio chiaro sulla questione. Sembrano infatti troppo vaghe le ragioni del leghista Castelli.
A 90 minuti dall'inizio della trasmissione, squarcia gli animi un RVM che raccoglie l'intervista a Bill Emmott, ex direttore de "L'economist".
"Berlusconi non è adatto a governare questo paese, Berlusconi è un animale da party",
"ha spostato ogni linea di confine tra vita pubblica e vita privata. Ormai tutto è diventato pubblico e si sta avvicinando ad una figura medievale, un sultano, un imperatore".
Bill Emmott dice la sua anche su argomenti come le intercettazioni e le difese del Premier, affermando che se i documenti raccolti sono di carattere pubblico, ovvero interessano la collettività, vanno pubblicati.
Segue il monologo di Marco Travaglio, che non risparmia parole sul caso Ruby.
Non è questione di diplomazia internazionale, le azioni di Berlusconi esulano dal suo incarico istituzionale. Ecco il video.
Concludono le vignette di Vauro.
Questi i momenti salienti di una puntata con alti e bassi, punti chiari e meno chiari, specchio di una politica italiana che tanto promette, ma tanto delude.