Anna Oxa: “Non andrò a Sanremo, non hanno pensato a me”
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Ospite a "Domenica Live" Anna Oxa, la cui recente partecipazione al talent show "Ballando con le Stelle" ha suscitato un clamore nazionale, a causa della sua caduta e lesione ai legamenti del ginocchio, che non ha convinto più di qualche telespettatore. L'episodio televisivo che ha fatto chiacchierare lo scorso novembre 2013 è diventato da subito oggetto dell'intervista a Canale 5: la D'Urso ha trasmesso la caduta e la cantante ha raccontato, ironicamente, di sentirsi nuovamente "fratturata":
Sono la donna che si è "più fratturata al mondo", ogni volta che riguardo il filmato è come se mi fratturassi di nuovo. Ho il ginocchio ancora in condizioni non ottimali. Io sono una persona "scomoda", ho avuto un percorso difficile, avete visto dove sono nata e vissuta.
In studio vengono trasmesse le immagini ed esibizioni di Anna Oxa dagli anni Settanta ad oggi, mostrando le sue incredibili metamorfosi fisiche e di look:
Ho iniziato da 15 enne con un personaggio, che denunciava delle cose. Il look da impiegata parastatale che ho mostrato nel 1978 in "Un'emozione da poco" denunciava, con un atto creativo, una condizione che vivevo io e tutta l'Italia dell'epoca. Mi raccontavo in un testo impegnato che anticipava ciò che sarebbe accaduto in Italia negli anni a seguire. L'ho capito oggi cosa stiamo vivendo: una totale mancanza di valori, che ci permetta di reagire in determinate situazioni nel modo più giusto. "Senza Pietà" era un inno alla donna guerriero, la cui sensualità era persa, soffocata. Tentavo di essere una donna guerriero che tornasse ad essere spirituale e femminile al tempo stesso.
Barbara D'Urso apre il capitolo "Sanremo", dopo aver ripercorso le polemiche dell'esclusione che la Oxa ha definito "politica" l'anno scorso, la cantante confessa che non ha neanche pensato di presentarsi alle selezioni per la kermesse sanremese del 2014:
Io non ho neanche pensato di andare quest'anno Sanremo. Non so se guarderò Sanremo: se mi capita l'occasione sì. Quest'anno non mi hanno chiamata, non mi hanno pensata e io non ho pensato loro: non avrei avuto nulla di pronto. Non c'è nulla di creativo che mi faccia gioire nel vedere e ascoltare l'arte oggi. Se pensiamo che tutto quello che ascoltiamo o vediamo oggi non sia parte di un sistema politico, ci stiamo sbagliando. Altrimenti non ci sarebbe la "corsa" ad utilizzare questo mezzo mediatico che arriva subito nelle case di tutti.