Anna Moroni: “Non potevo più stare a casa senza lavorare in tv”
Anna Moroni è ospite della puntata odierna di "Verissimo". Appassionata di storia dell'arte e lingue, Anna si è dedicata alla sua passione per la cucina dopo aver fatto l'interprete all'ambasciata d'Australia a Roma. Lei è considerata la "Nonna Papera" d'Italia, così si chiama la sua accademia, e adesso è passata a Mediaset dopo aver lasciato "La prova del cuoco" insieme ad Antonella Clerici. Dal 22 ottobre, infatti, conduce "Ricette all'italiana" con Davide Mengacci, anche lui presente in studio. Si parla anche di questo nello studio con Silvia Toffanin.
L'esperienza di Anna Moroni
Una grande esperienza quella di Anna Moroni messa al servizio di Mediaset e di questo nuovo programma, una nuova avventura per lei che andrà in onda proprio mentre su Rai1 va in onda "La prova del cuoco" di Elisa Isoardi. Anna Moroni per la prima volta contro il suo passato, anche se ormai si tratta di una vera e propria trasmissione nuova.
Devo dire la verità. Quando è finito a maggio, avevo detto basta con la televisione perché finendo con Antonella per me era finita anche in tv. Poi è passata l'estate è arrivato settembre e mi sono vista a casa, sola a cucinare e vedere la tv. Mi sono detta: ‘No, così non va bene'. Poi mi arriva una telefonata di mia figlia: ‘Ti cercano'. Arriva Elio (Buonsignore, il produttore del programma, ndr) che mi convince dicendomi che si trattava di registrare solo una volta a settimana.
Le parole di Davide Mengacci
Davide Mengacci si congratula con Anna Moroni, raccontando a Silvia Toffanin di aver trovato finalmente una partner esperta che non ha nulla da imparare. La Moroni invece rivela che Mengacci non aveva mai "messo le mani in pasta", nonostante conduca da anni un programma di cucina.
Lavorare con Anna è una esperienza nuova. Perché in 33 anni di carriera mi hanno sempre dato come partner delle ragazzi giovanissime, alle quali dovevo insegnare io bene o male il mestiere. Questa è la prima volta che lavoro con una signora che ha la mia età, alla quale non devo insegnare niente, anzi, è lei che sta insegnando a me.