“Anestetico” per Arisa, parla il suo medico: “Era solo un antinfiammatorio”
Nel bene o nel male, Arisa è riuscita nell’impresa di catturare l’attenzione del pubblico di Sanremo. Complice l’incidente “di stile” della prima serata e la sfortunata caduta di cui è stata vittima, la cantante scelta da Carlo Conti in qualità di valletta, ha travolto il pubblico con la sua verve sempre fuori dagli schemi, la stessa che l’ha spinta a orchestrare abilmente la gag andata in onda nella prima serata di ieri sul palco dell’Ariston. Convocata da Conti, Arisa non ci è arrivata attraverso il consueto scalone ma è entrata in scena dall’ingresso laterale del palco. Arrivata di fronte al pubblico, ha spiegato di essere caduta rovinosamente da una scala e di essere addirittura finita in ospedale. “Ho visto bene di fare snowboard su 20 scalini, e mi sono un po' spezzata tutto” ha dichiarato sorridendo l’artista che, subito dopo, ha sbagliato il nome del cantante da presentare sul palco e per giustificarsi ha dichiarato “Scusate, il dottore mi ha dato un anestetico”. La battuta è stata seguita dalla precisazione del conduttore che le ha chiesto divertito “Come un anestetico? Forse un antidolorifico?”, domanda alla quale Arisa ha risposto “Beh un anestetico non è come un antidolorifico? Comunque lo consiglio a tutti”.
Stefano Ferlito: “È stato il modo scelto da Arisa per dirmi grazie”
La gag ha chiaramente suscitato l’ilarità del pubblico in sala che si è prodotto in un divertito applauso. Vanity Fair ha intervistato il medico che ha avuto in cura Arisa, il cui nome è Stefano Ferlito, coordinatore sanitario del Festival e direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell'Asl1 di Imperia. Divertito dalla vicenda che lo ha visto involontario protagonista, il dottore ha spiegato:
Non l'ho visto in diretta perché stavo visitando un paziente ma quando me l'hanno raccontato mi ha molto lusingato. Mi sono emozionato, diciamo che sono abituato a lavorare dietro le quinte. Ma Arisa ha trovato un modo tutto suo per ringraziarmi. Non le ho dato nessun farmaco particolare, solo un banalissimo antinfiammatorio. Poi ho letto quello che si è scatenato, ma le frasi di Arisa sono state solo un gioco. Ognuno fa il proprio lavoro. Il mio è fare in modo che gli artisti salgano sul palco. Poi una volta su tocca a loro. Ad Arisa non è accaduto nulla di grave, solo un incidente domestico. E io, come capita spesso, sono stato chiamato a fare il mio lavoro.
Nessuna precisazione infastidita da parte dell’illustre professore che si è limitato a ringraziare Arisa, avendo compreso che quello era stato solo un modo speciale per dirgli grazie. E il medico ha chiaramente apprezzato.