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Amore Criminale, la storia di Barbara uccisa dal ragazzo affetto da disturbo bipolare

Il programma di Barbara De Rossi racconta il dramma di una donna, Barbara Cuppini, uccisa nel 2011 a coltellate dal compagno, Alessandro, che era sempre stato affetto da problemi psichici piuttosto grave.
A cura di A. P.
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Ad Amore Criminale va in onda il racconto di una storia piuttosto differente rispetto a quella presentata nelle scorse puntate del programma condotto da Barbara De Rossi. Il racconto della storia di Barbara e Alessandro infatti si concentro principalmente sulla figura maschile, trattandosi di una storia nella quale l'uomo, a causa di un disturbo psichico, abbia alterato sin da subito l'equlibrio della coppia. Lui è un uomo intelligente, affascinante e di un successo considerevole nel lavoro, che tuttavia non riesce a trovare alcun elemento per accontentarsi di come vada la sua vita. Tutti i successi vengono da lui elaborati come responsabilità ulteriore che si caricano sulle spalle, così come il momento di ipotetica felicità nella convivenza con Barbara, che trasforma in un elemento di disagio. Le sue cure con psicofarmaci non riescono mai a sedare i suoi sbalzi d'umore, mettendo Barbara nelle condizioni di riflettere più volte su quanto sia giusto stare in quella storia.

Una decisione che pian piano matura in Barbara è quella infatti di lasciare Alessandro. Il quale però tenta di riconquistarla con una cena di compleanno, che corrisponderà all'ultima sera in cui Barbara resti viva. Alessandro infatti, la ucciderà nel sonno, accoltellandola. La serata sembrava infatti essersi conclusa alla perfezione, lui inaspettatamente colpito da quello che sembra entusiasmo e, a Barbara, sembra molto strano, cosa che scriverà alla sua migliore amica nell'ultimo messaggio inviato prima di morire. Alessandro però è iperattivo, non è stanco e così Barbara decide di andare a dormire prima di lui, che nel frattempo resta a guardare altri due film durante la notte, prima di iniziare a chattare con una sua amica su Facebook.

La conversazione ha dell'incredibile, visto che chiede ripetutamente alla ragazza perché non possano essere una coppia, lei risponde di avere paura, prima di confidargli, scherzando, d'essere una serial killer, avendo appena ucciso 5 scarafaggi. Alessandro risponde in maniera assurdamente lucisa: "Anch'io, adesso vado di là e ammazzo quella con una coltellata alla schiena". Si tratta dell'inizio della fine. L'uomo non riesce infatti a trattenere l'impulso di prendere un coltello da cucina, salire in camera di Barbara ed ucciderla. Dopo, lucidamente, tenterà di ripulire tutto e scappare, in Trentino Alto Adige, tentando di nascondere tutto. Alessandro si costituirà solo due giorni dopo: "Io non ho pensato di ucciderla, ma di uccidere. E' una cosa che mi è venuta naturale. Io ho commesso l'omicidio, ma non sono un assassino. Tuttavia mi ha irritato il fatto che Barbara mi abbia rifiutato" Nel frattempo si slaccia i lacci dicendo di essere consapevole che in carcere non si possano avere. Racconta del suo disturbo e della dinamica dell'omicidio con una lucidità a dir poco disarmante, che lascia basiti i carabinieri, i quali, trovando il corpo di Barbara, la rinverranno posizionata ai piedi del letto, come fosse una bambola.

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