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Amedeo Grieco non chiede scusa: “La sinistra ci attacca solo perché ci ha ritwittato Salvini”

Amedeo Grieco e Pio D’Antini, quest’ultimo al telefono, sono stati raggiunti da Silvia Ciufolini per “diMartedì”: “La prossima volta? Non vediamo l’ora di andare in tv per ribadire il concetto. Le comunità sono il volano della discriminazione”. Secondo i comici, l’attacco è arrivato dalla sinistra: “Perché Matteo Salvini ci ha ritwittato”.
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Pio e Amedeo ancora protagonisti dopo il monologo contestato a "Felicissima Sera". Silvia Ciufolini, inviata del programma "diMartedì", ha raggiunto la coppia di comici, Pio al telefono e Amedeo di persona: "C'è una maggioranza silente che ci ha detto che finalmente abbiamo detto quello che tutti pensano e non hanno mai detto". Il duo ribadisce quello che aveva già fatto sapere attraverso la propria pagina Facebook: "Abbiamo detto semplicemente che le parole hanno un peso ma non è niente in confronto al peso delle intenzioni. È incredibile che si faccia la guerra alla grammatica e non la guerra all'educazione". 

L'attacco alla sinistra

Secondo Amedeo Grieco, lo sketch ha creato grande scalpore solo perché Matteo Salvini ha ritwittato la loro gag: "La sinistra intelligente ci dà contro perché ci ha ritwittato Salvini, ma Salvini evidentemente è una persona intelligente. La prossima volta non staremo più attenti. Non vedo l'ora di andare in tv a ribadire il concetto".

L'ignoranza è un acquazzone che ci piove addosso, tu fermi l'acquazzone con un ombrello? L'acquazzone è così forte che l'ombrello non ti regge. Noi parliamo alla pancia del paese, dobbiamo intrattenere le persone che stanno vivendo un periodo di merda e vogliono passare 3 ore in santa pace. Il politicamente corretto dice che non potrei raccontare nemmeno una barzelletta sui carabinieri, perché poi insorge la comunità dei carabinieri. È attimo eh

Il rifiuto alle accuse di omofobia

Ancora Amedeo Grieco rispedisce al mittente le accuse di omofobia, ribadendo di essere stati in Russia a toccare con mano la vera omofobia: "Siamo stati in Russia con Vladimir Luxuria, a proposito di diritti, mentre gli altri mettono le bandiere arcobaleno su Instagram. Quello è un Paese dove si adescano i ragazzini omosessuali su Facebook, si incontrano, si pestano questi ragazzi, senza dire quella parole incriminata. Il nostro monologo parte dall'idea di disinnescare la carica emotiva di quelle parole. Il problema secondo me è ancora autoproclamarsi comunità. Noi vediamo le persone, non guardiamo i generi, non è più tempo. Quello è il volano della discriminazione, autoclassificarsi in generi e categorie"

Il Best of di Felicissima Sera

Giovedì sera andrà in onda su Canale 5 il "best of" di Felicissima Sera e sarà interessante capire se a questo punto lo sketch sulle parole "neg*o", "ricchio*e" e sugli sfottò agli ebrei sarà riproposto da Mediaset.

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