Amadeus scippa Reazione a Catena a Insegno, che protesta: “Cacciato senza motivo”
Qualche anno fa, era più o meno il 2006 che segnò il passaggio de L'Eredità nelle mani di Carlo Conti, Aldo Grasso nella sua rubrica video sul Corriere massacrava Amadeus contestando le sue pretese di guardare oltre il confine del quiz ed ambire alla prima serata ("Amadeus in prima serata", detto con tono derisorio) e, addirittura a Sanremo ("Amadeus a Sanremo!", con ancora maggiore enfasi). Fatto sta che da quei tempi le ambizioni di Amadeus fecero sì lasciasse la strada certa del pre-serale per un'altra, certamente più incerta, poi rivelatasi non troppo fortunata. Dopo quasi otto anni e la riconquista di uno spazio suo con la conduzione della fascia mattutina nel week end di Rai2, Amadeus torna a quel quiz che aveva rischiato di disprezzare un po' troppo. "Reazione a Catena" è il programma del suo rilancio, giunto alla sua settima edizione, sostituisce L'Eredità da giugno a settembre. Naturalmente soddisfatto, il conduttore ha detto a Sorrisi e Canzoni:
Torno a fare quello che sento più nelle mie corde, il quiz. […]..è una nuova opportunità, un premio per quello che ho fatto in questi ultimi anni in cui ho dovuto rimettermi in gioco.[…]Avevo due possibilità: o vivere di ricordi pensando a quanto era bella la popolarità ai tempi de L’Eredità o, come il calciatore che sta in panchina, lavorare duro per farmi trovare pronto dall’allenatore quando fosse arrivato il mio turno. Non mi piace piangermi addosso, mi sono rimboccato le maniche e finalmente eccomi qui
La burrascosa reazione di Pino Insegno
Ma ad un contento, per la legge dei grandi numeri corrisponde sempre un insoddisfatto, che in questo caso è il conduttore uscente del programma estivo di Rai1, Pino Insegno. Il noto doppiatore è stato al timone della nave per quattro stagioni, ottenendo, anche grazie al treno favorevole de L'Eredità, dei numeri più che positivi in termini di riscontro di pubblico. Mondadori ha provato ad intervistarlo per tirare fuori una dichiarazione, una battuta che provasse a spiegare il perché di una sostituzione, se i presupposti perché questa avvenga, di fatto, non ci sono. Il conduttore ha provato ad evitare la polemica, ma alla fine ha sbottato, spiegando che, appunto, un perché non c'è: "Vuoi solo la polemica. E io la polemica non te la do. […] Conosci forse un modo elegante di mandare a quel paese qualcuno? Non si può. dai. Ti levano casa e tu cerchi una maniera pacata per protestare?[…] analizzate voi la situazione. Dopo quattro anni al 32% di ascolti vengo mandato via da Reazione a catena. Perché? Spiegamelo tu".