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Alex Britti: “In 20 anni di talent sono rimasti solo Emma, Mengoni e Alessandra Amoroso”

Intervistato da AdnKronos, Alex Britti ha parlato di come le case discografiche si siano arrese ai talent. A suo dire, tali programmi spesso rischiano di trasformare in personaggi anche giovani che non hanno talento musicale.
A cura di Daniela Seclì
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Alex Britti ha rilasciato un'intervista ad AdnKronos, nella quale ha parlato di come è cambiato il panorama musicale negli ultimi anni. Ritiene che le case discografiche, ormai, reclutino i nuovi artisti esclusivamente dai talent:

"Le case discografiche si sono arrese ai talent, quasi tutte hanno praticamente chiuso l'ufficio scouting e i ragazzi non hanno alternative al talent in questo momento storico. Se hai talento, il talent di certo non cancella. Ma spesso rende personaggi anche quelli che non sono talenti musicali, grazie a una presentazione gradevole in tv, fatta di look eccentrici, tagli di capelli strani, tatuaggi e coreografie".

Quindi ha aggiunto: "In fondo in quasi 20 anni di talent sono rimasti davvero solo Emma Marrone, Marco Mengoni e Alessandra Amoroso. Stiamo parlando di tre artisti che magari sarebbero usciti fuori lo stesso. Quando ero ragazzino io c'era ‘La domenica del dilettante' al Folk Studio, dove ti presentavi senza nessun orpello. E in tv c'era ‘La grande occasione' su Gbr. Ma c'erano anche i talent scout che giravano per i locali".

"Mi hanno chiesto di fare il giudice in un talent, ma non sono adatto e soffrirei"

Infine, ha spiegato che anche a lui è stato proposto di fare il giudice in un talent ma non se l'è sentita di accettare:

"Me lo hanno chiesto più di una volta ma io non sono adatto. Non me la sento, soffrirei. Non riuscirei a dire bene di un ragazzo che non mi piace. Io voglio fare l'artista".

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