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Alessia Marcuzzi: “Non sono mai scesa a compromessi”

La conduttrice quest’anno raggiunge i 25 anni di carriera. In un’intervista ha raccontato degli inizi, delle polemiche sui social e della scelta di mettersi a nudo davanti all’obiettivo fotografica: “Mia madre rimase traumatizzata, mio padre sorrise e disse soltanto: ‘Sei di una bellezza disarmante'”.
A cura di Andrea Parrella
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Manca poco all'inizio dell'Isola dei Famosi 2016 e Alessia Marcuzzi è pronta a dare il via alla sua seconda edizione da conduttrice del programma. La data di partenza è quella (probabile) del 9 marzo, con un cast di naufraghi vario, di volti noti (e non) pronto a sbarcare in Honduras: ci sarà Simona Ventura, soprattutto lei, che pochi giorni fa ha parlato benissimo di Alessia Marcuzzi. In un'intervista rilasciata a Malcom Pagani per Il Fatto Quotidiano, la Marcuzzi si è aperta completamete in merito alla sua carriera, che quest'anno raggiunge i 25 anni. Era giovanissima agli inizi, praticamente una ragazzina, e non è che oggi sembri molto più anziana. Racconta degli inizi, in contemporanea all'università di lettere, indirizzo spettacolo:

Cominciai nel 1991 a Telemontecarlo […]Ai primi provini mi presentavo in jeans e Superga con la minigonna e le scarpe con il tacco nello zaino. Prima che me lo chieda, con me non ci hanno mai provato. Non si è mai azzardato nessuno. Questo lavoro si può fare benissimo senza scendere a compromessi

Inizi che furono inesorabilmente segnati dal celebre calendario per Max in cui si spogliò mostrandosi nella sua bellezza a dir poco giunonica. Una scelta, quella di mettersi a nudo, che divise la sua famiglia: "Mia madre rimase traumatizzata, mio padre sorrise e disse soltanto: ‘Sei di una bellezza disarmante'". Tra le tante confessioni fatte a Pagani, Alessia Marcuzzi rivela, silentemente, di non aver digerito molto il giudizio del pubblico nei confronti del suo approccio alla conduzione dell'Isola lo scorso anno, quando qualcuno la ritenne troppo educata, quasi timida:

Dicono gentile e intendono cretina. Scrivono accomodante e vorrebbero dire senza personalità. Come se accompagnare lo spettatore con leggerezza equivalesse ad essere deboli. L’equazione gentile uguale scemo è veramente idiota e l’anno scorso, agli inizi dell’Isola, nei miei confronti non era neanche troppo velata. Io mi iscrivo al partito di Kenneth Branagh. È il mio eroe. Ha ragione lui. […] Oggi la trasgressione più grande è essere perbene

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