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Alessandro Siani chiede il reddito di ‘spettacolanza’: “Bisogna tutelare gli artisti”

Alessandro Siani, in video-call con ‘Domenica In’, si unisce a tanti dei colleghi che in queste giornate complesse stanno cercando di sottolineare l’emergenza che c’è nell’industria dell’intrattenimento: “Il virus sta distruggendo il nostro ecosistema. Oltre al reddito di cittadinanza ci vorrebbe un reddito di spettacolanza”.
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La quarantena di Alessandro Siani raccontata a "Domenica In". Ospite in video-call da Mara Venier, Alessandro Siani racconta il momento difficile per gli artisti: "Avevo terminato una tournée teatrale, mi sono messo in quarantena subito ed è saltato il mio film". Il regista napoletano, come nel suo stile, ha strappato anche qualche sorriso: "Quando stavo a casa e tenevo la tuta, appena usciva De Luca la toglievo perché avevo paura mi scambiasse per un runner". E ha poi voluto anche porre l'accento sulle problematiche della sua categoria: "Siamo un ecosistema perfetto e il virus lo sta distruggendo". 

La proposta di Alessandro Siani

Alessandro Siani si unisce a tanti dei colleghi, come Claudio Amendola prima di lui, che in queste giornate complesse stanno cercando di sottolineare l'emergenza che c'è nell'industria dell'intrattenimento:

Sia il mondo del cinema che quello del teatro, della musica e della danza, sono un vero e proprio ecosistema perfetto. Questo virus sta distruggendo le nostre vite, così come il nostro ecosistema. Mi auguro che le persone che sono in grado di dare risposte concrete, mettano grande attenzione su questa cosa. Altrimenti, oltre al reddito di cittadinanza ci vorrebbe un reddito di spettacolanza". 

Dalla quarantena ai quaranta gradi

"Siamo passati dalla quarantena alla quaresima e adesso passiamo ai quaranta gradi di luglio e agosto". Non manca il momento di ironia, come nello stile di Alessandro Siani: "Ho consumato tutte le tute che tenevo a casa nei miei armadi. Dalle tute sono passato ai pigiami e dai pigiami sono passato a quelli che regalavano le mamme: casomai succede qualcosa". 

La tv al tempo del Coronavirus

Con lo stop alla totalità dei programmi di intrattenimento, Alessandro Siani ha sottolineato come le nuove star della tv siano diventati i rappresentanti delle istituzioni, gli esperti e gli specialisti di ogni genere:

Molti degli artisti che vedevo in tv da Milly Carlucci a te, dal grande Carlo Conti e il grande genio Fiorello, sono stati un po' sostituiti da Arcuri, Borrelli, Rezza, Pregliasco. Perché ormai una continuazione ascoltavamo loro. Io gli ascoltavo con attenzione guardando negli occhi come muoveva la bocca. Iniziavo pure a vedere alle loro spalle, vedevo le loro librerie. Io iniziavo pure a vedere che libri si leggono, magari in base al libro che si leggono capisco che persona è. Vidi che uno di loro aveva "Dr. Jekyll e Mr. Hyde" e cambiai subito canale. Mi sono affezionato a quei virologi che dicevano le cose che volevo sentire, tipo quelli: da quest'estate potete andare a mare.

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