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Alessandra Mastronardi è Carla Fracci: “Riservata anche nella malattia, mi chiese serietà e forza”

Alessandra Mastronardi interpreta Carla Fracci nel film Carla, in onda il 5 dicembre su Rai1. Su Fanpage.it, l’attrice ricorda l’incontro con l’étoile, che le chiese di essere rappresentata con “serietà e forza”. La ballerina è morta il 27 maggio 2021. Mastronardi: “Avevo fatto questo film per lei, mi fa male che non abbia fatto in tempo a vederlo”.
A cura di Daniela Seclì
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Alessandra Mastronardi interpreta Carla Fracci nel film "Carla" diretto da Emanuele Imbucci, in onda domenica 5 dicembre su Rai1. L'attrice racconta a Fanpage.it, l'incontro con la più grande ballerina di tutti i tempi, che le chiese di essere rappresentata con "serietà e forza". L'étoile aveva prestato la sua consulenza nella realizzazione della fiction liberamente ispirata alla biografia "Passo dopo passo – La mia storia". Quando si recò sul set, non volle stare dietro ai monitor ma tra le persone che lavoravano. Non disse a nessuno di essere gravemente malata. Moriva un mese e mezzo più tardi, Alessandra Mastronardi: "Avevo fatto questo film per lei, mi fa male che non abbia fatto in tempo a vederlo".

È una bella responsabilità interpretare una donna come Carla Fracci. Quale è stata la tua prima reazione, quando ti è stato proposto questo ruolo?

Terrore, incredibile terrore. Avevo molta paura, devo dire la verità. La signora Fracci ha partecipato in prima persona sia alla stesura della sceneggiatura, che alla scelta degli attori, delle location, dei costumi.

Quindi è stata l'étoile stessa a scegliere di essere rappresentata da te?

Sì. Quando ho saputo che era stata lei a scegliermi, è stata la parte più terrificante, ma ho provato anche un immenso orgoglio. Non faccio parte del mondo della danza, non ho mai ballato, facevo ginnastica artistica e atletica leggera alle medie e al liceo. Due mondi completamente opposti. Quindi è stato un impegno doppio. Ho sentito una responsabilità incredibile dal principio, ma non ho mai avuto né ripensamenti, né tentennamenti. Ho detto subito di sì.

Il marito di Carla Fracci, Beppe Menegatti, ha dichiarato a Fanpage.it che sei stata scelta perché sei "un'attrice deliziosa, che lavora con tanto amore e nessuna spocchia". 

Non lo sapevo, è la prima volta che sento questa cosa. Mi sono emozionata. Grazie.

La signora Fracci, ti ha dato dei consigli su come interpretarla?

Non le ho chiesto consigli perché ero terrorizzata, ero nel panico (ride, ndr). Le ho chiesto che tipo di messaggio voleva che io facessi emergere. Che colore voleva che usassi per il suo personaggio. Lei mi disse: "La serietà e la forza" e quindi ho levato tutti i sorrisi possibili, ho fatto come mi ha detto.

Alessandra Mastronardi interpreta Carla Fracci
Alessandra Mastronardi interpreta Carla Fracci

Il primo incontro con Carla Fracci è avvenuto su Zoom.

Ero molto emozionata, ero truccata di scena. Lei mi guardò e mi disse: "Mi somigli molto" e questa cosa mi riempì d'orgoglio. Ci stavamo impegnando molto a trovare una somiglianza in quelle piccole caratteristiche iconografiche della signora Fracci: l'attaccatura dei capelli, la chioma lunghissima e nera diventata il suo tratto distintivo, il trucco particolare.

Poi hai avuto modo di incontrarla di persona al Teatro alla Scala di Milano.

Sì, la seconda volta che l'ho incontrata è stata anche l'ultima. Stavamo girando l'ultima scena del film, io indossavo il suo abito dello Schiaccianoci e la sua coroncina. La signora Fracci era lì che guardava i monitor, poi a un certo punto prese una sedia, la portò sul palco e disse: "Preferisco stare qua, dove la gente lavora". Stava proprio accanto a noi. Ignoravo che stesse già male, non lo aveva detto a nessuno. Pensa che faceva gli esercizi alla sbarra con un carrello dei macchinisti.

Questo incontro è avvenuto un mese e mezzo prima della morte di Carla Fracci.

Solo dopo abbiamo appreso che lei stava male da tempo, ma non aveva mai parlato a nessuno della gravità delle sue condizioni di salute. Lo sapeva solo la sua famiglia. Nel giro di una settimana, ha avuto un crollo ed è stata ricoverata in ospedale. La settimana dopo era programmata la visione del film con lei. Non ce l'abbiamo fatta. Che io sappia, ha visto il trailer ed era molto contenta, ma vedere il trailer e vedere il film sono due cose completamente diverse. Però, l'abbraccio che il Maestro Menegatti mi ha dato quando ha visto il film alla Scala, è valso per due.

Così, un film che era nato per celebrare la vita luminosa dell'étoile, è diventato un omaggio.

Per me questo è stato un grande dolore. Io la vivo così. Lo avevo fatto per lei. Pensare che non lo vedrà mai, mi fa molto male. Ha fatto tanto per la danza, meritava di essere celebrata. Spero le arrivi, ovunque lei sia, l'abbraccio che le mandiamo.

C'è qualcosa che ti accomuna a Carla?

Siamo molto simili. Entrambe abbiamo cominciato da piccole, per caso e senza essere figlie d'arte. Siamo cresciute insieme alla nostra passione che fortunatamente è diventata il nostro lavoro. Questo rispetto per quello che facciamo, secondo me è dovuto al fatto che sappiamo da dove veniamo. Lei rispettava la danza, era molto seria nei suoi allenamenti, non lasciava niente al caso, tutto era frutto di studio, di impegno, di sacrificio. Anch'io sono così. Nonostante non ami molto le regole, so che sono necessarie. Su questo ci somigliamo, siamo due soldatini nel lavoro.

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Hai cominciato a preparare questo ruolo durante il lockdown e quindi ti aiutavi con quello che avevi in casa, come l’asse da stiro.

Sì, è vero (ride, ndr). Ho dei video terribili di me vestita con il body e le calze rosa, attaccata all'asse da stiro usato come sbarra. Non è proprio il massimo, la mia coach ancora ride per queste cose.

In alcune scene legate alla danza, c’era una controfigura che ti affiancava.

Assolutamente, era necessario. L'ho richiesta io. Non mi azzardo a definirmi ballerina, per carità. È un altro mestiere. C'era la mia controfigura, che era Susanna Salvi, attuale étoile dell'Opera di Roma. Sono felicissima che sia diventata l'étoile. Se lo merita tanto.

Quale messaggio speri che resti agli spettatori dopo la visione del film Carla?

Spero che venga fatta luce sul carattere della signora Fracci. È stata una donna grandiosa e vorrei venisse riportata in auge la sua forza e come i traguardi della sua vita siano stati frutto dal suo impegno. È un mondo in cui sembra tutto facile, tutto dovuto, ci si è un po' dimenticati che bisogna lavorare e fare sacrifici per arrivare a esaudire i propri sogni. Con questo film abbiamo voluto ricordarlo.

Nel corso della tua carriera, ti va riconosciuto il coraggio di dire addio a ruoli di grande successo come Eva Cudicini nella serie I Cesaroni e Alice Allevi nella fiction L'allieva. Non sei un'attrice che si crogiola nella sua comfort zone.

La comfort zone non è una cosa che mi ha mai interessato. Mi è sempre piaciuto alzare l'asticella dei miei limiti per andare sempre più avanti. I personaggi di Eva e di Alice avevano chiuso un cerchio. È bello sapere che ci sono degli spettatori che si innamorano dei ruoli che interpreto, però non mi piace prenderli in giro. Quando le storie finiscono e il cerchio si chiude, va bene così. Bisogna avere il coraggio di raccontare un'altra storia. Le cose trite e ritrite diventano semplicemente una presa in giro. Si crea l'intruso pur di andare avanti e a me questa cosa non è mai piaciuta. Sono sempre stata per l'onestà, sia verso i personaggi, che verso gli spettatori.

I Cesaroni sono stati per anni la tua famiglia televisiva. Hai mantenuto i rapporti con il cast?

Sì, con Elena Sofia Ricci ci siamo ritrovate tante volte sui set ed è stato bellissimo. Quando la incontro è come incontrare un'altra mamma. Claudio Amendola l'ho visto, ma poche volte. Con i ragazzi ci siamo frequentati per un po', poi abbiamo preso strade diverse. È un peccato, però magari un giorno potremmo fare una reunion, chiacchierare e vedere come siamo diventati, come è successo al cast di Friends. Chi lo sa, sarebbe divertente.

Dopo Carla dove ti rivedremo?

Ci saranno un po' di uscite al cinema. Ho appena terminato le riprese di un film che si intitola "Con chi viaggi", con Lillo, Michela De Rossi, Fabio Rovazzi. Poi, c'è una commedia romantica con Andrea Arcangeli, che si chiama "Una donna per me", che dovrebbe uscire a marzo. E altre cosine che pian piano usciranno. Siamo nel periodo della raccolta dei frutti.

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