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Alba Parietti ha un nuovo amore: “Credo di essere innamorata, spero di non dare il peggio di me”

In una lunga intervista a La mia passione su Rai3, la Parietti ha svelato di avere un uomo al suo fianco, di cui non ha fatto il nome. Nel ripercorrere amori e carriera (con qualche frecciatina a Boncompagni e a Baudo), la showgirl ha rivolto parole affettuose sui genitori: “Non ho accettato le loro malattie, il senso di colpa è la mia croce”.
A cura di Valeria Morini
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Alba Parietti ha un nuovo amore, come ha raccontato lei stessa, ospite di Marco Marra nel programma televisivo "La mia passione". La puntata con l'intervista è andata in onda domenica 29 dicembre su Rai3. Pur non facendo nomi, la conduttrice e opinionista ha spiegato di avere una persona al suo fianco. L'ultima relazione è nota è stato il breve ritorno di fiamma con Christopher Lambert nel 2017: da allora, la Parietti è stata molto discreta sulla sua vita privata.

Credo di essere innamorata, sì. Non sono sicura, in questo momento. C'è una persona che mi piace tantissimo e a cui sto dando il meglio di me, ma non ha ancora visto il peggio. Vorrei essere capace di non tirarlo fuori stavolta.

Gli amori di Alba Parietti

"La parte più oscura di me è affascinante, ma non la consiglierei neanche al mio peggior nemico", racconta la Parietti, come sempre molto generosa e al contempo lucidissima e autoironica nel parlare della sua vita privata. E in particolare degli amori con Franco OppiniStefano Bonaga Christopher Lambert.

Jessy Calà mi invitò a teatro a vedere I gatti di Vicolo Miracoli. Franco fingeva di snobbarmi, poi mi chiese di accompagnarlo in albergo in macchina. Fu una serata romantica, girammo per tutta Torino e lo portai in albergo ma non salii. Vivere coi Gatti è stato bellissimo, passammo notti indimenticabili, dopodiché io volevo avere successo. Oggi se mi guardo da fuori mi vedo come una str… ad averlo lasciato mentre lui passava dei momenti difficili. Ma la verità è che nella vita le cose non sono come appaiono, ci sono sfumature che non è neanche giusto raccontare. Stefano Bonaga mi ha acculturato, mi ha fatto fare delle cose straordinarie, mi ha fatto continuare a fare una strada che io avevo iniziato con mio padre. È lì che è nata l'Alba intellettuale, la coscia della sinistra. Mi fece rinunciare ai 9 miliardi di Berlusconi che stava fondando Forza Italia. Sbagliando, perché in fin dei conti nei suoi programmi non era previsto che facessi campagna per lui. Fu un eccesso di zelo. Quando andai da Berlusconi e lui mi chiese cosa votavo gli dissi: "Sono comunista". Gelo. Ero totalmente plagiata da Bonaga. Quando una volta in auto mi disse che avevo "un'intelligenza media", cercai di tiragli un pugno e mi spaccai un dito beccando il poggiatesta. Non mi sentivo amata, mi sentivo data per scontata. Poi mi innamorai di Christoph Lambert. Avvisai Bonaga del corteggiamento, lui mi disse ‘Prego si accomodi’. E io l'ho fatto accomodare. Poi però Lambert mi obbligò ad andare a St Tropez dove c'era Bonaga, che era scappato dall'Italia e dai giornali e chiedeva soltanto che io non andassi lì. Christoph voleva stravincere. E infatti ci lasciammo a St Tropez. Oggi siamo amici, non fraterni.

Il dolore e il senso di colpa per i genitori

Fortissimo il rapporto di Alba Parietti con il padre, fiero anti-fascista e partigiano. Difficile ma intenso quello con la madre, segnata da una grave malattia mentale. Nel parlare della sua storia famigliare, i ricordi sono forti e talvolta molto dolorosi:

La gente invidiosa diceva a mio padre "Chissà cosa ha fatto sua figlia per arrivare dov'è". Lui un giorno mi fece sedere e mi chiese: "Cosa hai dovuto fare?" E io gli risposi: "Papà, ma come ti permetti di dirmi una cosa del genere". Non ero mai permessa di parlagli così, ma lui fu contento di prendersi quel pugno nello stomaco. Mio padre era il mio mito, il mio idolo. Da bambina aspettavo sul terrazzo che lui arrivasse, ero in venerazione. Mia madre aveva manie persecutorie molto forti, che sostituivano una donna meravigliosa. Era una fata, di grande grazia e cultura, ma improvvisamente arrivava il mostro. Questa cosa mi è costata un'enormità. A un certo punto mio padre non mi proteggeva abbastanza da lei, ne parlo con consapevolezza. Adoro mia madre, perché era una donna meravigliosa. Ma aveva una patologia grave, mio padre ha fatto bene a fare le scelte che ha fatto perché all'epoca non c'era altro da fare. Mia madre sarebbe stata curata male, come è stato curato male mio zio che è andato direttamente al manicomio di Collegno ed è rimasto un bambino inerme. Mio padre temeva che anche lei sarebbe finita così e aveva ragione. Anche io ho una vena di follia, geneticamente riconosciuta. Quando mio padre si è ammalato, io non l'ho accettato. Non ho fatto quello che un figlio deve fare, non sono stata all'altezza. Sono scappata da quel dolore, vigliaccamente. Ho un senso di colpa terribile, anche con mia madre. Questa è la mia vera croce, la mia passione. L'impotenza di non poter porre rimedio è terribile. Se c'è qualcosa che consiglio alle persone è: se c'è una cosa fatela subito, non lasciate che il tempo non ve ne dia più la possibilità, non c'è niente di peggio del non detto.

La frecciatina a Gianni Boncompagni e a Pippo Baudo

Lungo anche l'excursus sulla carriera della Parietti, da Macao al Festival di Sanremo, passando per la controversa esperienza cinematografica con il film erotico Il macellaio. Nel ripercorrere quegli anni, non mancano alcune frecciatine Gianni Boncompagni e a Pippo Baudo, con cui i rapporti furono difficili.

La verità su Macao non è proprio come la raccotano. Avevo salvato il programma, prendendo questa patata bollente. Era stato non un successo, di più. E leggo sui giornali che "forse la Parietti non sarà riconfermata l'anno prossimo". Ho chiamato subito Freccero. Gianni Boncompagni non mi voleva più e si vedeva. Gli sono grata per avermi dato una delle cose più belle della mia vita, ma quando Gianni si rompeva di fare le cose si vedeva, l'aria diventava irrespirabile. Me me faceva di tutti i colori. Per giunta dovevo fare il famoso Macellaio, il film. Mi dissero che dovevo stare a Macao proprio nel periodo in cui dovevo girare, per boicottarmi. C'era un clima di tensione, gli ascolti si abbassarono e in corridoio gli sentii dire: "Il programma va male perché mi avete obbligato a riprendere la Parietti". A quel punto gli dissi: "Gianni, il programma te lo puoi fare da solo". E lui lo lasciò morire. Ci fu un pregiudizio per Il macellaio,  sai che imbarazzo girare quelle scene? Potevo fare i meglio al cinema. Ho fatto anni di tournée a teatro con Nei panni di una bionda, me ne hanno detto di tutti i colori. Invece come attrice ero bravina. Mi sono sempre dovuta guadagnare tutto con le unghie e con i denti. L'anno dopo il successo di Sanremo da 18 milioni di spettatori feci il DopoFestival. Baudo me ne faceva di tutti i colori ma le nostre litigate piacevano agli italiani e fecero fare il 70% di share.

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