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Al Bano rimproverato per aver cantato in chiesa: “Sono addolorato e indignato”

“La liturgia non è un palcoscenico”, aveva tuonato Monsignor Luigi Mansi, commentando i video di Al Bano mentre cantava a un matrimonio. Il cantante di Cellino risponde al prelato e al suo rimprovero a poche settimane di distanza: “”L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”.
A cura di Andrea Parrella
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programmi tv 25 settembre 2019

Risuonano ancora forte le parole con cui Monsignor Luigi Mansi ha rimproverato Al Bano Carrisi dopo l'esibizione in chiesa di alcune settimane fa. "La liturgia non è un palcoscenico",aveva tuonato il prelato, dopo aver visto rimbalzare sui social i video del cantante di Cellino che cantava durante una cerimonia. Al Bano, sorpreso dal rimprovero del vescovo, si è lasciato andare ad uno sfogo in occasione di un’intervista rilasciata al settimanale DiPiù: “Sono indignato. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria”. Carrisi ha quindi proseguito così: "L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”. 

Al Bano si è quindi giustificato dicendo che non si trattasse della prima volta in cui ha cantato a un matrimonio e che questa è la prima in cui subisce un rimprovero così duro da parte della curia.

Le parole di Monsignor Luigi Mansi

La sua esibizione nella cattedrale di Andria, dove ha cantato nel corso di una cerimonia di nozze, è stata giudicata altamente offensiva da parte del vescovo della diocesi, Luigi Mansi, il quale dopo aver visto rimbalzare sui social network i video di Al Bano in chiesa, ha deciso di intervenire con una reprimenda: "A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura. Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro".

Il rimprovero ad Al Bano

Una vera e propria bacchettata, che prosegue con una specifica inclusa all'interno del documento: "I sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere". Nulla di personale contro Al Bano, insomma, ma è dovere di un sacerdote evitare questi fenomeni:

"Aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche".

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