Ainett Stephens parla del figlio affetto da autismo, Sonia Bruganelli: “La disabilità non è un dono”
Ainett Stephens e Sonia Bruganelli hanno avuto un dialogo molto interessante nel corso della puntata del Grande Fratello Vip trasmessa venerdì 29 ottobre. Ma andiamo con ordine. Alfonso Signorini ha mostrato tutte le volte in cui la modella ha parlato di Christopher, il figlio di 6 anni che ama follemente e che è affetto da autismo:
"Improvvisamente ha smesso di parlare, abbiamo visto un cambiamento drastico. La neuropsichiatra ha visto subito che c'era qualcosa che non andava. Io mi sono annullata. La dottoressa mi ha detto che mio figlio non sarebbe mai guarito e non potevo annullarmi per sempre. Tante volte chi ha un figlio affetto da autismo deve andare da uno psicologo per farsi aiutare ad accettare questa situazione. Io però Christopher non lo cambierei con nessun bambino al mondo".
Ainett Stephens e l'appello ai genitori per la diagnosi precoce
In diretta con Alfonso Signorini, Ainett Stephens ha preso la parola e ha rimarcato quanto sia importante una diagnosi precoce per avere più margini di miglioramento nelle condizioni di salute del bambino. Non bisogna avere paura di affrontare la malattia:
"Nessun genitore vuole ricevere una notizia del genere. Siamo rimasti devastati. Il bambino aveva smesso di parlare. Fino a 2 anni parlava, poi non ha detto più niente. È stato un campanello d'allarme. Ho dovuto lavorare molto su me stessa e mi sono appoggiata alla fede. Mi sono risollevata. Ogni cosa che Christopher fa per me è speciale. È importantissima la diagnosi precoce. I genitori a volte non vogliono vedere. Il bambino deve essere subito visitato. Iniziare il percorso riabilitativo in età precoce permette un maggiore miglioramento".
Sonia Bruganelli parla della sua esperienza con la figlia Silvia
Sonia Bruganelli ha chiesto di poter parlare con Ainett Stephens. Sua figlia Silvia, che oggi ha 19 anni, a causa di un'ipossia e un arresto cardiaco ha riportato danni motori e al linguaggio permanenti. Ha spiegato che lei non riesce a considerare la disabilità un dono:
"Capisco la tua forza. Spesso si tende a non voler vedere perché si ha paura di tutto ciò che si deve affrontare. L'unica cosa che mi sento di dire, io che vivo una situazione simile alla tua, che ci sono persone come me non sono ancora riuscita a vedere la disabilità di mia figlia come un dono. Avrei voluto che mia figlia potesse correre, ora ha 19 anni, sono felice per te che con la fede sei riuscita a essere forte, ma bisogna rispettare le persone che non la vedono come un dono, per me non è un dono".
Infine, Ainett ha incontrato i suoi fratelli.