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Aggressione Brumotti, Striscia mostra il video in cui gli agenti chiedono di cancellare tutto

Nuove rivelazioni e video sull’aggressione a Vittorio Brumotti del 5 ottobre scorso: “Gli agenti ci hanno chiesto di cancellare il video”.
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Clamorosa anticipazione di quello che sarà trasmesso a Striscia la Notizia nella puntata di questa sera, 26 novembre 2021. Si ritorna a parlare di Vittorio Brumotti e dell'aggressione subita a San Severo con un retroscena esclusivo: nuove immagini di un agguato in ospedale da parte di uno degli aggressori della piazza di spaccio e un video in cui gli agenti chiederebbero a Brumotti e alla sua squadra di cancellare il video.

Il retroscena

È un video che arriva dopo le dichiarazioni del trapper Paname che, non sapendo di essere ripreso, rivelava che la polizia di San Severo sarebbe corrotta: "Quegli sbirri sono pagati, prendono 40mila euro ogni tre giorni". Per le violenze dell'aggressione a Vittorio Brumotti il 5 ottobre scorso, questa mattina sono stati tradotti in carcere in due. Nei nuovi video, vedremo come all'esterno del pronto soccorso, Brumotti si ritrovava i due aggressori. Insieme a Brumotti c'era il giornalista Vincenzo Rubano, che ha aiutato il biker a girare il servizio. Uno dei due aggressori si scaglia con estrema violenza nei confronti proprio di Rubano davanti a sette poliziotti in borghese: gli aggressori lo colpiscono con calci alla schiena e a un braccio. Tutto viene ripreso.

La rivelazione di Vittorio Brumotti

"Il fatto grave – ha commentato Vittorio Brumotti – è che una volta che hanno visto che non avevamo più il video, gli agenti si sono tranquillizzati. E ancora più grave che ci hanno detto: “Voi non ci vivete a San Severo. Ora ve ne andate, ma noi rimaniamo qui”. La redazione di Striscia la notizia, attraverso un comunicato fatto pervenire alle redazioni dei quotidiani, si chiede "se il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese prenderà provvedimenti, perché sia Striscia sia i cittadini hanno bisogno di spiegazioni, dato che le zone d’ombra di questa vicenda sono davvero tante". 

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