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Diego Armando Maradona morto a 60 anni

Addio a Diego Armando Maradona, i film e i documentari ispirati al Pibe de Oro

Il mondo intero piange Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi e uno dei campioni più amati in assoluto, scomparso a 60 anni per un arresto cardiaco. Una carriera incredibile che non poteva non essere raccontata e che è stata fonte di ispirazione per numerosi film e documentari sulla vita del Pibe de Oro. Da “Maradona di Kusturica” a “Maradonapoli”. Il documentario di Asif Kapadia durante gli anni al Napoli e poi il rapporto con Paolo Sorrentino. Ecco i film e i documentari ispirati al Pibe de Oro.
A cura di Giulia Turco
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Il mondo intero piange Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi e uno dei campioni più amati in assoluto, scomparso a 60 anni per un arresto cardiaco. Una carriera incredibile che non poteva non essere raccontata e che è stata fonte di ispirazione per numerosi film e documentari sulla vita del Pibe de Oro.

"Maradona di Kusturica"

"Maradona di Kusturica" è il film – documentario diretto dal regista serbo Emir Kusturica, che nel 2008 ha dato vita ad un racconto approfondito e profondo su Diego Armando Maradona. Il campione non solo dal punto di vita sportivo, ma un profilo accurato della sua vita tra Buenos Aires, Napoli e Cuba. Dalle sue origini all'esordio nell'Argentina Juniors, il declino e poi la lenta risalita. Poi la droga, la famiglia e le le idee politiche contro il sistema neo-liberista nordamericano. Il film è stato presentato fuori concorso alla 61º edizione del Festival di Cannes.

"Diego Maradona"

Si intitola "Diego Maradona" il film – documentario diretto da Asif Kapadia, che racconta la vita del campione durante gli anni al Napoli. Il regista, già famoso per i suoi racconti sulla vira di Amy Winehouse e Ayrton Senna, riunisce 500 ore di materiali inediti ad un grande racconto del rapporto tra Maradona e la città. Nel luglio del 1984 il Napoli acquista dal Barcellona la più grande star del calcio mondiale e i sette anni successivi saranno trionfi, feste ed eccessi. La pellicola è stata presentata fuori concorsi al Festival di Cannes nel 2019 e distribuita nelle sale il 23, 24 e 25 settembre 2019.

"Maradonapoli"

"Maradonapoli" è il documentario del 2017 diretto da Alessio Maria Federici che racconta l'eredità e il ricordo di Maradona impresso nella città di Napoli. È la scoperta di un campione che vive ancora nella memoria della città e nella gratitudine di tutti coloro che lo hanno definito un'icona, un santo. Le parole dei cittadini sono protagoniste di un racconto che dà vita ad una figura mitica, un'icona che impalpabile tra sacro e profano, ma che riesce a risollevare una città con un inesauribile ottimismo.

Diego Armando Maradona e Paolo Sorrentino

Maradona è stato uno dei punti saldi e un'ispirazione per la produzione di Paolo Sorrentino. Il regista lo ha persino citato insieme a Federico Fellini nel discorso di ringraziamento in occasione dell'Oscar per ‘La grande bellezza". In "Youth" poi, il campione è raffigurato in una clinica svizzera, ma ancora capace di palleggi incredibili nonostante le condizioni di salute. Infine "È stata la mano di Dio", l'ultimo progetto di Sorrentino ancora in lavorazione. Un film autobiografico ambientato nella Napoli degli anni '80, in cui Maradona ha inevitabilmente un ruolo importante.

"La mano di Dio" di Sorrentino e il no di Maradona

Annunciato lo scorso luglio, il nuovo film di Paolo Sorrentino prodotto da Netflix, "È stata la mano di Dio" ha già fatto discutere, visto che il titolo in questione corrisponde ad un termine che Maradona usò nei quarti di finale del Mondiale dell'86 contro l'Inghilterra. Come chiarito fin dal primo momento da Sorrentino, il nuovo film del regista napoletano non ha nulla  che fare con Diego Armando Maradona, di cui Sorrentino è stato tifoso. Ma i legali del campione si erano fatti sentire: "Diego Maradona non ha autorizzato l'uso della propria immagine per questo film. Con i nostri colleghi italiani stiamo organizzando la strategia legale per presentare una protesta formale alla Giustizia italiana per un uso indebito di un marchio registrato" si legge, però, nel tweet dell'Avv. Matias Morla che riprendeva un articolo del quotidiano argentino El Clarin.

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