Ad X Factor 7 regnano la noia e gli Ape Escape
Non è stata una puntata memorabile quella di X Factor, la quinta e la seconda con il meccanismo della doppia eliminazione, "socialmente" chiamato #hellfactor. Ad essere eliminati dalla gara sono stati Valentina e Fabio, quest'ultimo ha perso il ballottaggio "a cappella" con Gaia salvata dai voti decisivi di Morgan e Simona Ventura. Ma prima di entrare nel dettaglio delle esibizioni, di fare il punto su cosa ci potrebbe aspettare nei prossimi ultimi quattro live, va sottolineato che questa sera si è un po' sonnecchiato. I ritmi sono stati molto bassi, complici i giudici che, mai prima d'ora, avevamo visto così fuori sincrono con lo show.
Quando Mika non c'é, quel tavolo non ha senso. Oggi per la popstar libanese è stata una serata "no", nonostante gli strafalcioni siano stati numerosi e le analisi sui concorrenti in gara, come sempre, inappuntabili, è mancato qualcosa nella sua naturale vocazione all'intrattenimento. Quello è proprio il punto: Mika è un istintivo, non un uomo di spettacolo che segue schemi ben precisi. Oggi gli girava la luna storta. Simona Ventura di schemi ne segue eccome, ma deve ringraziare gli Ape Escape. Non ci fossero loro, quest'anno non avrebbe neanche di che cosa sorridere. C'è una tensione particolare sul suo volto quest'anno, come tira un'aria strana dalle parti di Elio. Con Fabio perde forse l'ultimo pezzo che lo faceva sentire orgoglioso di essere giudice di un programma che, lo avevamo capito già lo scorso anno, ormai gli sta sempre più stretto. I travestimenti di Morgan non hanno più nessun senso e questa volta, già che c'é, sceglie un "mito" già morto, per non creare altri spiacevoli precedenti (vedi Lou Reed).
Gli Ape Escape, comunque vada, hanno già vinto. La band di Nocera ha presentato Going Under degli Evanescence, una canzone che è nelle loro corde e che è stata la più grande emozione della serata. Loro in questo programma funzionano un casino e lo hanno ampiamente dimostrato. Ricordano tanto il Morgan Ics dello scorso anno e, non per fare il menagramo, sappiamo tutti come è andata a finire con lui ("Dakota e mangiata", che tristezza). Poi c'è Michele, la perla, la pietra preziosa ed il lasciapassare per la finale di Morgan. E' un talento cristallino che forse i giudici stanno magnificando un po' troppo. Quel ragazzo lì ha soltanto 17 anni, un'età in cui il bastone può far molto meno danni della carota.
Giusto eliminare Fabio e Valentina, se lo sono ampiamente meritati. Il primo, complice Elio, ha praticamente gettato alle ortiche la possibilità di dire concretamente la sua in quest'edizione, scegliendo sempre brani al limite con gli standard dell'edizione. In questa "Nun te reggae più" fatta "alla cazzo di cane", per usare un termine dell'universo "borisiano", c'è stato il suo suicidio artistico, ed ha ragione Morgan quando gli obietta: "Avresti potuto rifarla dicendo cosa non si regge oggi ed invece hai voluto scherzare". Peccato, perché il potenziale era altissimo. Il discorso è simile per Valentina, animale da palcoscenico che ha finito per peccare di presunzione, steccando per due puntate di fila. Il pubblico non gliel'ha perdonata e, quando Cattelan tira fuori il suo nome dalla busta, lei resta in un silenzio quasi imbarazzante, che un po' ci restituisce la cifra di questo quinto e soporifero live.