A The Voice Senior la voce di Lo Chiamavano Trinità: “Lasciai l’Italia senza sapere del successo”
Sin dalla prima edizione The Voice Senior ha puntato molto sulle storie di artiste e artisti che hanno sfiorato il grande successo senza intercettarlo a pieno. Una di queste storie è quella di Annibale Giannarelli, concorrente della seconda edizione del programma condotto da Antonella Clerici, insospettabile voce di una delle musiche più celebri del cinema italiano, quella di Lo chiamavano Trinità, celebre film con protagonista Terence Hill.
Era sua la voce di Trinity, canzone musicata da Franco Micalizzi e scritta dal cantautore britannico Lally Stott, da cui è nato il famosissimo motivetto. Annibale Giannarelli si racconta al programma spiegando di essere emigrato in Australia con la sua famiglia a 13 anni, ma di essersi sempre dedicato alla musica.
Giannarelli canta sul palco di The Voice
Tra le colonne sonore per le quali ha prestato la voce cita proprio quella del film con Terence Hill, spiegando poi di non aver mai saputo, per molti anni, del grande successo del film, visto che nel frattempo era tornato in Australia. Quando sale sul palco dimostra tutto il suo talento, sfoggiando una voce potente che accompagna al piano eseguendo Just the way you are. L'esibizione entusiasma tutti e quattro i giudici del programma, che gli chiedono subito della sua storia:
"Ho fatto il cantante tutta la mia vita, sono emigrato in Australia a 13 anni. In passato ho fatto molte colonne sonore, tra cui quella di Lo chiamavano Trinità".
Affermazione che desta grande entusiasmo in studio. A quel punto Giannarelli ha solo l'imbarazzo della scelta e decide di andare in squadra con Gigi D'Alessio.
Il boicottaggio di Giannarelli
Dietro all'addio all'Italia di Giannarelli, tuttavia, sembra esserci una storia di boicottaggio, stando almeno a quanto riportano le cronache. L'artista, giunto in Italia per avviare la propria carriera, fu successivamente presentato dal musicista Franco Micalizzi a diversi discografici, che a quanto pare lo respinsero sempre per il suo eccessivo talento, costringendolo così a rientrare tristemente in Australia.