A Plastick, la bambina nata con due teste: video
Dopo aver mostrato il caso della bambina sirena, Plastick Ultrabellezza torna a occuparsi di gravi malformazioni col caso di Manar, la piccola nata con due teste. La storia di questa bimba inizia in Egitto nel 2004 quando Naglaa Mohammed Yehiya, incinta e al sesto mese, viene colta di sorpresa da terribili dolori che la costringono a un ricovero immediato. La donna è al corrente di portare in grembo una gravidanza gemellare ma, sebbene al parto manchino circa sei settimane, i medici sono costretti a praticarle un taglio cesareo perché i bimbi si dimostrano impazienti di venire alla luce. Plastick Ultrabellezza ha ricostruito fin dal principio la storia di Manar, la seconda gemella venuta al mondo subito dopo la prima sorellina.
Terminato il complicatissimo parto, ci si rende conto che la piccola porta attaccata alla sua un’altra testa, quella di un terzo gemello parassita, dotato di un proprio cervello, che costringe il suo cuore a un terribile sforzo nel tentativo di tenere in vita entrambi gli organismi. Si tratta di un caso rarissimo. Prima di Manar, solo un’altra bambina, chiamata Rebecca e nata nella Repubblica Domenicana, nacque affetta dalla stessa patologia ma morì a sette ore dalla nascita, durante l’intervento organizzato allo scopo di liberarla da un tale fardello.
Fin dall’inizio, però, ci si rende conto che Manar è diversa. Questa minuscola bambina vuole vivere e si attacca alla speranza con tutte le sue forze, fino a commuovere il mondo intero. Pur se obbligata a reggere un peso troppo gravoso per il suo giovane corpo, Manar cresce fino al decimo mese, superando brillantemente ben 5 attacchi cardiaci. Nel frattempo, la madre e i medici si trovano ad affrontare un terribile dilemma etico: è giusto salvare un gemello uccidendone un altro? La scelta, seppur sofferta, consente a Manar di approfittare della sua unica possibilità di salvezza e, il 18 febbraio del 2005, la piccola può finalmente sottoporsi all’intervento.
Dopo 13 ore la piccola esce in condizioni terribili dalla camera operatoria e la sua degenza dura circa tre mesi al termine dei quali, Manar può finalmente tornare a casa. Le sue condizioni rimangono delicate e caratteristiche di un percorso travagliato poiché, sebbene sia l’unico caso al mondo di sopravvivenza successiva a rischiosissime operazioni di questo tipo, questa bambina viene costretta a un nuovo ricovero a nemmeno un anno dal suo ritorno a casa per un’infezione al cervello.
E’ proprio nello stesso ospedale che le ha ridato la vita che Manar muore il 25 marzo 2006, appena prima di poter festeggiare il suo secondo compleanno. Una storia tristissima che apre un varco sul terribile mondo legato alle gravissime malformazioni fisiche che, spesso, costringono a morte precoce bambini altrimenti sani. Con Plastick, subentrato al sospeso Uman Take Control, Italia 1 si occupa di dare voce ai più complessi casi di medicina degli ultimi anni, quelli che hanno il potere di lasciare il mondo a chiedersi se ci sia una corrispondenza tra la giustizia e il caso.