365 giorni avrà due sequel su Netflix: Michele Morrone è già sul set del secondo film
365 giorni 2 si farà, è ufficiale. Quello con Michele Morrone è sicuramente uno dei film più chiacchierati della storia recente, un po' perché le sue scene erotiche ispirate a 50 sfumature hanno sollevato un polverone di polemiche, un po' per le sonore stroncature della critica che l'hanno bollato come un titolo di rara bruttezza. Sta di fatto che è stato il film più visto su Netflix nel 2020 e ora il sempre informatissimo sito americano Deadline ha annunciato che non solo la storia a tinte hard di Laura e Massimo tratta dal romanzo di Blanka Lipińska continuerà, ma avrà addirittura due sequel. Le riprese del primo sono già iniziate, come annuncia lo stesso Michele Morrone in una Instagram Story.
Il cast di 365 giorni 2: c'è anche Simone Susinna
Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka riprenderanno i ruoli dei due protagonisti, mentre Magdalena Lamparska sarà ancora Olga. I registi Barbara Białowąs e Tomasz Mandes, che tornano dietro la macchina da presa, evidentemente hanno una particolare predilezione per il fascino maschile tricolore, perché tra le new entry vedremo un altro italiano oltre a Morrone. Nei panni di un nuovo personaggio di nome Nacho ci sarà Simone Susinna, modello ed ex naufrago dell'Isola dei Famosi al suo esordio come attore.
La trama: sarà diverso dal primo film?
Deadline anticipa anche la sinossi del secondo capitolo, che vedrà Laura e Massimo ritrovarsi. Il loro nuovo inizio, però, verrà messo a repentaglio dalla famiglia criminale di Massimo e da un uomo misterioso che si insinua nella vita di Laura. Se per quanto riguarda il primo film Netflix era semplicemente il distributore, stavolta la piattaforma è maggiormente coinvolta nella produzione dei due film. C'è dunque da attendersi un approccio più prudente sugli elementi che hanno innescato le controversie.
Le polemiche su 365 giorni
Il primo film, al di là dei giudizi estetici e della sua componente soft porn con ampio uso di scene hot, è stato infatti accusato di raccontare in modo romantico temi come il sequestro di persona e la sindrome di Stoccolma. In 365 giorni, Laura è una donna polacca che viene rapita da Massimo, un giovane italiano affiliato a una cosca mafiosa che cinque anni prima si era innamorato di lei al primo sguardo, poco prima di restare ferito in uno scontro a fuoco. Non appena la ritrova, dunque, Massimo la sequestra e le promette che la terrà prigioniera per 365 giorni, senza toccarla contro la sua volontà: al termine del periodo, se lei non si sarà innamorata di lui verrà lasciata andare. Tra le voci note che si sono levate contro il film, si ricorda l'appello di Duffy. La cantante, che a sua volta è stata vittima di un rapimento e di violenze, ha accusato il film di esaltare "la brutale realtà del traffico sessuale, del rapimento e dello stupro (…) Per chiunque possa esclamare "è solo un film": non è "solo un film", quando contribuisce a distorcere un argomento ampiamente discusso, come il traffico sessuale e il rapimento, rendendolo erotico". Lo stesso Morrone è intervenuto, difendendo 365 giorni. Come accade spesso in questi casi, la bufera non ha fatto che aumentare ulteriormente la curiosità intorno al film e probabilmente anche il numero delle visualizzazioni.