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“280 mila euro di compenso per la Bignardi”, il Codacons si rivolge alla Corte dei Conti

Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da “Il fatto quotidiano”, Daria Bignardi – nuova direttrice di Rai3 – percepirebbe un compenso lordo annuo che andrebbe dai 260 ai 280 mila euro. Nel caso la cifra venisse confermata, si sfonderebbe il tetto massimo di 240 mila euro previsto per i dirigenti pubblici. Il Codacons ha chiesto alla Corte dei Conti di fare chiarezza.
A cura di Daniela Seclì
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Daria Bignardi è direttrice di Rai3 da poche settimane, ma si ritrova già nel bel mezzo di una polemica. Il Fatto Quotidiano ha riportato delle indiscrezioni secondo le quali, la giornalista potrebbe percepire tra i 260 e i 280 mila euro lordi annui per ricoprire il nuovo incarico affidatole dalla Rai. La cifra, che non è ancora stata confermata ufficialmente, sfonderebbe il tetto massimo di 240 mila euro previsto per i dirigenti pubblici. La cosa ha fatto storcere il naso al Codacons che ha annunciato che presenterà un esposto alla magistratura contabile.

"Lo stipendio della Bignardi è compatibile e legittimo?"

Nel comunicato diffuso da Codacons si legge la nota del presidente Carlo Rienzi: “Chiederemo alla Corte dei Conti di verificare i contratti Rai riservati ai nuovi direttori di rete e accertare se i compensi stabiliti siano compatibili non solo con le norme vigenti, ma anche con le necessarie politiche di tagli e spending review che hanno investito negli ultimi anni l’azienda pubblica. Non mettiamo in discussione le capacità e la qualità del lavoro della Bignardi e degli altri direttori, ma crediamo che sugli stipendi di dirigenti e manager Rai sia necessaria una attenta valutazione e una pronuncia della Corte dei Conti sulla congruità degli stessi”. Intanto, la diretta interessata – nei giorni scorsi – ha dichiarato di voler rispondere alle critiche con la qualità dei programmi: "Le critiche ci sono sempre, l'unico modo per smontarle sono i fatti, che non stanno solo negli ascolti ma anche nella qualità. Quindi risponderò con il mio lavoro: ne riparliamo fra tre anni".

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