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Santoro a Travaglio dopo la lite: “Per te porte sempre aperte”

Michele Santoro scrive a Travaglio dopo la lite a Servizio Pubblico: “Ee una lunga collaborazione si dovesse interrompere per una differente valutazione sul formato, sulle regole e sulle caratteristiche di Servizio Pubblico, non potrei che confermare amicizia e rispetto”.
A cura di Andrea Parrella
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Il caso della giornata è stato senza dubbio la lite consumatasi nella serata di ieri, a Servizio Pubblico, tra il padrone di casa Michele Santoro e, diciamo così, uno dei principali azionisti della trasmissione Marco Travaglio. Come noto da un video che ha fatto il giro del web, il conduttore ha di fatto silenziato il principale opinionista della trasmissione dopo un'intromissione verbale seguita ad un lungo botta e risposta con il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, in merito alla questione dell'alluvione di Genova della scorsa settimana. A quel punto il vice direttore de Il Fatto Quotidiano ha alzato i tacchi ed è uscito dagli studi di Roma, aprendo inevitabilmente ad una spaccatura definitiva in un fronte giornalistico apparso già ridimensionato dopo le europee sulla questione Grillo, fronte che negli ultimi anni aveva tentato la nuova esperienza di Servizio Pubblico per lanciare un nuovo modello di talk show televisivo.

Ebbene, dopo una giornata di silenzio, senza considerazoni particolari da parte dei due litiganti, nel pomeriggio è giunta una nota ufficiale di Santoro che pare intenzionata a rasserenare gli animi senza negare un'evidente divergenza come quella di ieri sera, effettivamente palese e lampante. Il messaggio pubblicato sul sito ufficiale di Servizio Pubblico è indirizzato naturalmente a Travaglio e recita testualmente:

Come tutti sanno, non commento ciò che accade in trasmissione. Chi non l’avesse vista e volesse farsi un’opinione, può vedere la puntata di ieri, come stanno già facendo in tanti, sul sito di Servizio Pubblico e commentarla come gli pare. Mi auguro che il comportamento di Marco Travaglio, che ha lasciato lo studio, sia stato determinato da circostanze e umori del momento.Per quanto mi riguarda, non ho problemi a continuare il nostro rapporto nel rispetto della linea editoriale del programma che prevede attenzione e ascolto nei confronti di tutti. Se ciò non fosse possibile e una lunga collaborazione si dovesse interrompere per una differente valutazione sul formato, sulle regole e sulle caratteristiche di Servizio Pubblico, non potrei che confermare amicizia e rispetto nei confronti di un giornalista che giudico eccellente e del suo giornale essenziale per il pluralismo. Per lui ci sarà sempre una porta aperta per manifestare il suo pensiero e aumentare la platea delle persone interessate al suo lavoro.

Basterà questa apertura a sanare la ferita, oppure il rapporto tra Santoro e Travaglio, dunque tutto il gruppo de Il Fatto Quotidiano, è inesorabilmente compromesso? Inutile dire che la seconda ipotesi vorrebbe dire qualcosa di importante anche nel merito del futuro del format. A quel punto qualunque passerà anche per la consultazione di coloro che quattro anni fa decisero di donare dei soldi per la libera informazione?

 

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