La Rai rinuncia al Giro d’Italia 2013 (forse)
La Rai perde i pezzi. Dopo aver abbandonato i diritti per la trasmissione in chiaro delle immagini di serie A in anteprima, diritti acquisiti da Cielo, ora discute un'altra questione importante, su cui si riservavano dubbi da qualche tempo: i diritti sul Giro d'Italia 2013. Le apparenze direbbero che in fondo non sia un'idea malsana quella di abbandonarlo, questo se ci si vuole far condizionare dall'immagine opaca che abbiamo del ciclismo da molti anni a questa parte. Per la verità, a vedere i numeri del Giro dell'ultimo anno (con punte del 30% di share e 3.722.000 spettatori) fanno pensare ad un seguito molto attivo, anche se forse appartenente ad una fascia più anziana.
Detto ciò, la Rai non presenzierà al vernissage del Giro 2013, che si terrà il 30 settembre a Milano. Motivo del virtuale allontanamento, ipotesi perseguita dal quotidiano La Repubblica, sarebbe una sostanziale divergenza di intenti tra Rai ed Rcs, gruppo editoriale che gestisce i principali eventi del ciclismo nostrano. Oltre ad una soglia massima di 12 milioni di euro per la trasmissione (cifra oltre la quale la Rai non vorrebbe andare), il problema sostanziale è la progettualità, dove Rcs chiederebbe alla Rai una profusione di impegno maggiore nell'immaginare lo sviluppo di un concept di Giro che sia più fruibile, che crei seguito maggiore ed eviti la noia del telespettatore.
Un ritornello già sentito, visto che la richiesta di svecchiamento alla Rai, nel suo approccio agli eventi sportivi, proviene un po' dappertutto. In pratica, Rcs chiede che il marketing possa rilanciare il Giro con l'edizione 2013, che partirà da Napoli. A fronte di una certa riluttanza del Servizio Pubblico, al quale verrà difficile ammettere d'essere obsoleto, Rcs si starebbe guardando intorno, pensando magari all'idea di strizzare l'occhio a Sky. La tv di Murdoch ha messo oramai le mani su sport di ogni genere. Manca veramente poco e in quel poco rientra il giro. Non sarebbe così difficile immaginare uno sport che torni ai fasti di un tempo grazie al semplice cambio di casacca, specie se la casacca dovesse essere quella Sky.
Ma la Pay tv ha affrontato sforzi economici importanti quest'anno, il che potrebbe far pensare all'ipotesi che ad interessarsi sia Mediaset, lì dietro l'angolo in attesa. C'è una certezza, ovvero che riabilitare il ciclismo sia un'operazione difficile, che valga la pena d'esser fatta solo con un certo tipo di approccio. Per quanto un rilancio di immagine forte potrebbe servire, sarebbe necessario un risanamento anche e soprattutto interno.