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Crozza irrompe a casa di Frank Matano e lo fa senza bussare

L’imitazione del noto comico genovese irrompe su La7 e desta molte perplessità, a causa della veemenza con cui è stata portata in scena. Una satira feroce, che forse andava mitigata con l’indulgenza di chi non avrebbe motivo di attaccare la nuova democraticità del web per imporre la propria presenza tra le nuove leve.
A cura di Eleonora D'Amore
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La satira di Maurizio Crozza colpisce Frank Matano. Differentemente dalle altre volte appare feroce, senza filtri, volutamente acre. Il comico genovese riproduce uno dei personaggi del web più amati e lo fa esprimendosi con sgradevoli suoni, smorfie e interventi senza senso. Ciò che intende marcare non è la demenzialità o la comicità spicciola, perché il suo Matano viene ritratto come un fenomeno da baraccone e basta. Frank non è un attore, non è un creativo, men che meno un artista, è un ragazzo con la camiciona a quadri e il capello spettinato, decisamente scomposto nel linguaggio e dalla condotta opinabile.

Il Crozza/Matano ride senza motivo, si ‘scaccola’ in pubblico, è affetto da una strana ossessione fecale e non ha freni nel condividere peti con i suoi fan, perché il counter del canale Youtube è il suo unico dio. Come se non bastasse, ‘vomita’ sciocchezze e improvvisa improbabili sketch alla Drive In. I suoi punti di riferimento culturali non sono riconducibili alle avanguardie dell’avanspettacolo di un Totò o di un Macario, il suo guru è PSY e il Gangnam Style la forma più elevata di comicità che sia mai stata portata in scena, ‘l’inizio della civiltà’.

Parliamo, quindi, di nuove leve che scalzano le vecchie senza alcun tipo di preparazione? Parliamo di ragazzi che si lasciano sedurre dai loro pigmalioni virtuali (con lauti compensi), rinunciando ad una loro dignità artistica? Sì, Crozza parla proprio di questo, mosso forse anche dalla frustrazione di chi, come esimio esponente di una vecchia guardia comica, si ribella alla nuova democraticità del web e rigetta la semplicità di un mondo senza gavette.

Il processo all’improvviso si inverte: invece di vedere Frank Matano asservirsi alla comicità di Crozza, assistiamo attoniti ad un Crozza ‘bimbominchia’ particolarmente esagitato. Ci si aspetterebbe meno veemenza da chi ormai ha consolidato la sua immagine artistica e può beneficiare dell’immunità conferitagli dalla stima del pubblico, e invece dobbiamo prendere atto che sempre più spesso è la tv ad inginocchiarsi, chiedendo consensi al web. Chiede consensi e lo fa senza bussare, ignaro del fatto che il video della ‘Frista’ dei primi anni ’90 servì a formare colui che sarebbe diventato addirittura ‘Papa’, senza passare da eretico.

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